Viaggi · 16/06/2023

Norvegia 2.0 – Capo Nord e Lofoten

Alla fine ci siamo tornati. Dopo mesi di incertezza e attese, la Norvegia ha finalmente deciso di riaprire i confini, permettendo l’ingresso anche ai turisti provenienti dal nostro paese. Era quasi inaspettato: pochi giorni di preavviso e la possibilità di ripartire si è materializzata come un fulmine a ciel sereno.

Abbiamo riaperto quel vecchio itinerario, abbozzato a febbraio e poi dimenticato in un cassetto, pieni di entusiasmo. Era come ritrovare un sogno rimasto in sospeso, pronto a essere vissuto davvero. E così, senza pensarci troppo, abbiamo preparato il van e siamo partiti. Il viaggio iniziato l’anno scorso, che sembrava interrotto per sempre, avrebbe finalmente trovato la sua degna conclusione.

Alle 18:45 del 1 agosto, il nostro secondo viaggio in Norvegia è ufficialmente cominciato. La destinazione? Le terre estreme: Capo Nord e le magiche isole Lofoten. L’idea di tornare in quei paesaggi sconfinati, tra fiordi maestosi e cieli infiniti, ci riempiva di gioia. Sapevamo che ci aspettava qualcosa di speciale, una nuova avventura pronta a scolpirsi nei nostri ricordi.

Day 01

La prima giornata è stata dedicata interamente al trasferimento, con un obiettivo ben chiaro in mente: imbarcarci alle 23:15 dal porto di Hirtshals, direzione Larvik. Tutto sembrava filare liscio, fino a quando, arrivati al porto, abbiamo ricevuto una notizia che ci ha spiazzati: il traghetto era completamente sold out.

Un cambio di piani improvviso, quindi. Niente Norvegia quella sera. Siamo stati costretti a fermarci a Hornsens per la notte, con la navigazione rimandata al giorno successivo. Anche se la delusione iniziale si è fatta sentire, abbiamo deciso di prendere la situazione con filosofia. Dopo tutto, ogni viaggio ha i suoi imprevisti, e questo era solo il primo.

Day 02

Dopo aver risolto un problema tecnico che ci aveva lasciato senza energia, riprendiamo il nostro viaggio. Ci dirigiamo verso Hirtshals, dove riusciamo ad imbarcarci sul traghetto della Color Line delle 12:45 con destinazione Larvik. Il mare è calmo, e il tragitto scorre tranquillo, tanto che arriviamo in perfetto orario alle 16:30.

Una volta sbarcati, imbocchiamo l’autostrada E18 e poi la E6, direzione nord, senza una meta precisa. L’unico obiettivo era risalire il più possibile il paese, lasciando che il paesaggio norvegese ci guidasse. Chilometro dopo chilometro, tra foreste e valli, il viaggio prende forma da sé. Alla fine ci fermiamo ad Alvdal, stanchi ma soddisfatti, dopo aver percorso complessivamente 2238 km dalla partenza.

Day 03

La terza giornata di viaggio segna un momento importante: il raggiungimento del punto più estremo dell’itinerario dello scorso anno. Abbiamo finalmente oltrepassato il Circolo Polare Artico, esattamente dove, dodici mesi fa, ci eravamo dovuti fermare. Una rapida sosta per una foto ricordo e poi di nuovo in marcia, sempre verso nord, con la voglia di spingerci ancora più lontano.

È stata una giornata intensa, con centinaia di chilometri d’asfalto srotolati sotto le ruote del nostro van, tutti lungo la E6. Nonostante il maltempo, la strada ci ha comunque offerto scenari mozzafiato, con angoli di natura che ci hanno ripagato della fatica. Il contachilometri ha superato la soglia dei 3000 chilometri complessivi, eppure il traguardo finale è ancora lontano. Mancano circa un migliaio di chilometri alla nostra prima meta, ma siamo determinati a coprirli nei prossimi due giorni.

Day 04

Un altro passo avanti verso il punto più estremo del continente, che ormai sembra sempre più vicino. In questa giornata, abbiamo lasciato la regione del Nordland alle spalle, attraversato il Troms e, infine, sconfinato nel selvaggio Finnmark. La nostra destinazione finale di tappa è stata Alta, la città più grande della contea più settentrionale della Norvegia.

Il viaggio è stato un continuo susseguirsi di meraviglie. Fiordi profondi e montagne imponenti si sono alternati davanti a noi, regalandoci uno spettacolo mozzafiato, come se la natura stessa volesse raccontarci una storia, un film che srotolava sotto i nostri occhi fotogrammi di pura bellezza. Ogni curva, ogni scorcio ci ricordava quanto questo paese sia in grado di stupire, indipendentemente da come lo si osservi. Qui, c’è sempre qualcosa che ti lascia senza fiato.

Day 05

È finalmente arrivato il giorno di Capo Nord. Dopo cinque giorni di viaggio e 4004 chilometri, abbiamo raggiunto questo luogo tanto desiderato. Pensare che circa 200.000 visitatori arrivano qui ogni anno forse ridimensiona il senso di leggenda legato a questo posto, ma per ogni viaggiatore che sogna di spingersi così lontano, Capo Nord rimane una meta ambita, un simbolo di avventura. Poco importa se la vera estremità del continente si trova poco più in là, su un altro promontorio.

Le sensazioni sono difficili da descrivere: un desiderio coltivato per anni che finalmente si è realizzato. C’è qualcosa di speciale nell’essere arrivati qui, come se ogni chilometro percorso avesse dato ancora più valore a questo momento. E come se non bastasse, la fortuna ci ha regalato una giornata perfetta, con un cielo limpido e un tramonto che abbiamo potuto ammirare in prima fila, quello stesso tramonto visto tante volte in fotografia ma che oggi, finalmente, sentiamo un po’ nostro.

Doppiamente soddisfatti, non solo per aver realizzato un sogno, ma per averlo fatto in condizioni perfette, rendendo questa “impresa” ancora più memorabile.

Day 06

Se ieri il meteo è stato clemente, oggi sembra quasi volesse darci un motivo per lasciare Capo Nord senza rimpianti. Ci siamo svegliati avvolti da nuvole basse, con una pioggia fastidiosa e raffiche di vento gelido provenienti dal mare. Direi che il meteo ci è riuscito: Capo Nord ci ha salutato con un’atmosfera aspra e selvaggia, quasi a ricordarci quanto possano essere estreme queste latitudini.

Chilometro dopo chilometro, però, la situazione è migliorata. A un certo punto, come per magia, il sole ha fatto capolino, regalandoci ancora una volta un paesaggio spettacolare. Abbiamo ripercorso la stessa strada che ci aveva portato a Capo Nord, la ormai familiare E6, diretti a Tromsø. Arriviamo in serata, giusto in tempo per assistere al tramonto dal Fjellheisen. La vista da lassù è incredibile e vale ogni singolo centesimo del biglietto della funivia.

Con l’orario ormai avanzato, abbiamo deciso di cenare in cima, mentre il sole si nascondeva dietro le montagne. La cena è stata all’altezza del panorama: stufato di renna con crema di funghi, formaggi e bacche di ginepro, accompagnato da patate. Una vera delizia che ha reso l’esperienza ancora più indimenticabile. Domani ci prenderemo del tempo per esplorare il centro di Tromsø, ma per ora ci godiamo questo momento perfetto tra cibo e natura.

Day 07

Questa è stata la giornata dedicata a Tromsø. La mattinata è trascorsa esplorando la città, con una piacevole passeggiata nel centro, dove l’isola pedonale ci ha offerto un assaggio dello stile nord europeo, con le sue strade tranquille e l’atmosfera rilassata.

Tra le attrazioni principali, spiccano le due chiese simbolo della città: la cattedrale di Tromsø, un gioiello neogotico interamente costruito in legno, e la moderna Cattedrale dell’Artico, con la sua architettura iconica che richiama le montagne circostanti.

Abbiamo anche fatto un salto al famoso Polaria, l’acquario più a nord del mondo, rinomato per la sua struttura unica e le sue esposizioni dedicate all’Artico. Purtroppo, era chiuso al pubblico, quindi abbiamo dovuto rinunciare alla visita. Dopo aver concluso il nostro giro, ci siamo concessi una colazione rilassante vicino al porto, approfittando della splendida giornata di sole.

Tromsø, con il suo mix di modernità e tradizione, ci ha regalato una mattinata piacevole e un’ottima occasione per conoscere meglio la cultura e il fascino di questa città del Nord.

Prima di pranzo, abbiamo lasciato Tromsø, direzione Gryllefjord, attraversando l’isola di Senja, la seconda più grande della Norvegia. Senja ci ha regalato scenari mozzafiato lungo il tragitto, con le sue montagne scoscese e fiordi profondi. Arrivati a Gryllefjord, ci siamo imbarcati per Andenes, situata sull’isola di Andøya, parte dell’arcipelago delle Vesterålen. La traversata è stata tranquilla, durando quasi due ore, cullati dalle acque calme del mare del Nord.

Andenes è famosa per i suoi safari alle balene, e anche noi avevamo in programma di partecipare. Purtroppo, a causa del maltempo, tutte le uscite in barca previste per domani sono state annullate. Speriamo che il tempo migliori per poter posticipare l’escursione a dopodomani.

Per la notte, ci siamo sistemati in una postazione privilegiata insieme ad altri viaggiatori, con una vista spettacolare sul mare e il faro, anche se il vento e la pioggia continuano a farci compagnia. Domani proveremo a prenotare il safari e ci dedicheremo a esplorare Andøya, alla ricerca degli angoli nascosti e affascinanti che questa isola ha da offrire.

Day 08

Nonostante il maltempo ci impedisse di uscire in mare, abbiamo deciso di dedicare la giornata all’esplorazione dell’isola di Andøya. La nostra prima tappa è stata la strada turistica nazionale dell’isola, che lungo la costa offre panorami spettacolari e spunti fotografici unici.

La giornata è trascorsa all’insegna del relax: abbiamo passeggiato lungo le spiagge, ci siamo goduti il panorama e abbiamo pranzato sulla riva del mare, nonostante il meteo. La parte ovest dell’isola, affacciata sul mare di Norvegia, si è rivelata particolarmente affascinante e meritevole di visita, mentre la parte est, che si affaccia sull’Andfjorden e si snoda lungo la strada 82, è risultata più scorrevole e veloce ma turisticamente meno interessante.

Domani, finalmente, partiamo alla ricerca delle balene, sperando che il tempo migliori. Al ritorno nel pomeriggio, riprenderemo il nostro viaggio verso sud, lasciando le Vesterålen e puntando dritti verso le isole Lofoten, con l’entusiasmo di scoprire cosa ci riserveranno.

Day 09

Oggi era il giorno dedicato alle balene, e così è stato. Nonostante il meteo incerto avesse fatto temere un altro rinvio, siamo finalmente salpati con un’ora di ritardo dal porto di Andenes a bordo della motonave Reine.

Se devo essere sincero, anche se l’escursione non è stata all’altezza delle aspettative iniziali, alla fine i protagonisti della giornata – le balene e gli altri esemplari marini – si sono fatti vedere. In un luogo come Andenes, non avremmo certo potuto rinunciare a quest’esperienza, anche se le condizioni non erano perfette.

Archiviato il whale watching, abbiamo ripreso il nostro viaggio verso sud. Dopo aver superato i 5000 chilometri percorsi, siamo ufficialmente entrati nelle Lofoten, il secondo grande obiettivo di questo viaggio. Abbiamo fatto una breve sosta a Svolvær, dove abbiamo cenato in un ristorante del porto, gustando un piatto di stufato di balena e una zuppa di gamberetti.

Successivamente, abbiamo proseguito sulla E10 e poi sulla 816 in direzione di Henningsvær, una delle località turistiche più rinomate delle Isole Lofoten. Henningsvær, situata su un gruppo di isolotti ai piedi di una falesia a strapiombo sul mare, ci ha affascinato con la sua bellezza unica. Domani, inizieremo la nostra decima giornata proprio da qui, pronti a scoprire tutto ciò che questa straordinaria parte del mondo ha da offrire.

Day 10

Oggi abbiamo avuto il piacere di esplorare un po’ di Lofoten, seguendo la classica E10 che attraversa l’intero arcipelago e offre panorami mozzafiato. Abbiamo intrapreso deviazioni su strade secondarie che si sono rivelate decisamente panoramiche, regalandoci spiagge che non hanno nulla da invidiare alle nostre coste.

La nostra giornata è partita da Henningsvær, dove avevamo deciso di pernottare ieri. La cittadina cattura davvero l’essenza della Norvegia, con le sue case in legno, le isole circostanti e le montagne che creano uno scenario di rara bellezza.

Lasciata Henningsvær, abbiamo imboccato la panoramica E10. La nostra prima deviazione è stata sulla Fv 861 in direzione Gimsøya. Questa strada secondaria ci ha condotto a una spiaggia di sabbia bianca e mare verde smeraldo, un vero angolo di paradiso.

Proseguendo, abbiamo preso un’altra deviazione per raggiungere Eggum, un villaggio di pescatori tra monti e mare, noto per essere un ottimo punto di osservazione del sole a mezzanotte. La bellezza del posto è palpabile, con il suo paesaggio suggestivo e tranquillo.

L’ultima deviazione dalla E10 ci ha portato a Uttakleiv e alla sua spiaggia spettacolare. Questo luogo speciale è caratterizzato da una spiaggia di sabbia bianca, interrotta da grossi massi levigati, e le tipiche montagne delle Lofoten a fare da cornice. Abbiamo deciso di fermarci qui per una sosta fronte spiaggia, con un tramonto da incorniciare che ha reso il momento ancora più magico.

Day 11

Oggi abbiamo continuato la nostra esplorazione delle isole Lofoten, scoprendo alcuni dei punti più caratteristici e affascinanti dell’arcipelago. La nostra prima sosta è stata a Nusfjord, uno dei borghi di pescatori più antichi e meglio conservati della Norvegia. Dal 1975, Nusfjord è stato designato dall’Unesco come progetto di conservazione dell’architettura norvegese. Nonostante il biglietto d’ingresso, la visita vale sicuramente la pena: il borgo offre un’affascinante immersione nello stile di vita tradizionale di questa parte di Norvegia.

Dopo Nusfjord, ci siamo diretti verso le splendide spiagge di Skagsanden e Ramberg. Entrambe sono caratterizzate da sabbia bianca finissima e da un mare che varia in tonalità dal verde smeraldo al turchese fino al blu intenso, offrendo paesaggi da cartolina.

La nostra prossima tappa è stata Sund, un villaggio dove l’odore inconfondibile del pesce lasciato ad essiccare è un chiaro segnale dell’importanza di questa attività economica. In effetti, a Sund non c’è molto altro, ma il fascino del luogo è evidente.

Ritornati sulla nostra amata E10, che in questa parte delle isole offre scenari particolarmente interessanti, abbiamo proseguito verso Hamnøy. Questo piccolo villaggio è famoso soprattutto per essere l’immagine più rappresentativa delle Lofoten, un vero simbolo della bellezza dell’arcipelago.

Da Hamnøy, raggiungere Reine è stato un attimo. Qui, abbiamo concluso la nostra undicesima giornata con una sosta a bordo mare, ammirando la cittadina di Reine con le sue montagne che fanno da splendida cornice. Per chi cerca una vista spettacolare di Reine, consiglio di salire sul Reinebriggen: sebbene il percorso richieda circa 1600 gradini, lo sforzo è ampiamente ripagato dal panorama mozzafiato che si gode dalla cima.

Day 12

Con il cielo plumbeo e le nuvole che coprivano le cime delle montagne, e una pioggerellina intermittente ma fastidiosa, abbiamo lasciato le isole Lofoten. Prima di partire, però, non ci siamo lasciati sfuggire l’opportunità di visitare l’ultimo villaggio dell’arcipelago: Å. Questo piccolo angolo di Lofoten è caratterizzato dalle tipiche costruzioni in legno rosso su palafitte e da una colonia di gabbiani che riempie l’aria con i loro richiami assordanti. Dopo aver immortalato questo pittoresco villaggio, ci siamo diretti a Moskenes per imbarcarci con destinazione Bodø.

L’orario previsto di partenza era le 10:45, ma quando è arrivato il nostro turno, abbiamo trovato il portellone chiuso con il classico “ferry full, next one”. Nonostante le nostre proteste abbiamo dovuto attendere la successiva partenza era fissata per le 14:45.

Ci siamo quindi sistemati, abbiamo approfittato del tempo extra per concederci un piccolo aperitivo fatto in casa e preparare il pranzo, tutto comodamente all’imbarco del traghetto. Con pazienza e un po’ di spirito d’adattamento, abbiamo atteso il nostro traghetto, pronti a proseguire il viaggio verso la prossima tappa.

Arrivati a Bodø, abbiamo subito puntato il navigatore verso Saltstraumen, sperando di assistere al fenomeno del Maelstrom, un gorgo naturale causato dalle maree che è uno degli spettacolari spettacoli che la Norvegia può offrire. Purtroppo, non siamo stati fortunati: per vedere il Maelstrom in tutto il suo splendore, è necessario coincidere con il picco della marea, e questa volta non abbiamo azzeccato il momento giusto.

Dopo aver accettato che non avremmo potuto assistere al fenomeno, abbiamo ripreso il cammino verso sud e deciso di fermarci per la notte in un luogo a noi caro: il solito circolo polare artico lungo la E6. Questo posto, che ci aveva già accolto durante il nostro viaggio, ci offre un accogliente punto di sosta e una pausa ben meritata.

Domani riprenderemo la nostra discesa verso sud e avremo alcune deviazioni interessanti da esplorare. Vi racconteremo tutto strada facendo, continuando a scoprire e a godere delle meraviglie di questo splendido paese.

Day 13

Oggi abbiamo sperimentato quanto possa essere azzeccata una previsione. Dopo alcuni giorni di sole, era quasi inevitabile un cambio repentino del tempo e delle temperature. La sosta di ieri al Circolo Polare Artico ci aveva dato la possibilità di fare qualche deviazione interessante, ma al nostro risveglio, il maltempo ci ha fatto optare per una ripartenza.

Lasciato indietro il cielo grigio e la pioggia, siamo stati premiati con un clima completamente diverso: sole e cielo azzurro, proprio quando siamo arrivati a Trondheim, la terza città più grande della Norvegia. Abbiamo trovato un parcheggio in centro e abbiamo dedicato il nostro tempo a esplorare la città, approfittando dell’atmosfera vivace che la caratterizza, grazie anche ai suoi oltre 30.000 studenti.

Trondheim è una città molto piacevole, con zone pedonali piene di negozi, ristoranti dove gustare la cucina locale e locali dove rilassarsi con un boccale di birra. Le due attrazioni principali sono l’imponente cattedrale, considerata da molti la più bella della Norvegia, e il caratteristico quartiere Bakklandet, con le sue case colorate lungo il fiume Nidelva, facilmente raggiungibile dal vecchio ponte. Sicuramente avrete visto delle foto di questo angolo pittoresco della città.

La nostra visita a Trondheim è stata un po’ frettolosa, e forse meriterebbe più tempo per scoprire ulteriori attività e angoli nascosti. La ricorderemo con la sua immagine più famosa e vi incoraggio a scoprire di più se vi trovate in zona.

Domani proseguiremo il nostro viaggio, abbandonando la comoda E6 per immergerci in alcune strade turistiche nazionali che promettono paesaggi spettacolari e nuove meraviglie da scoprire.

Day 14

Con cielo terso e temperature che hanno superato i 25 gradi (un po’ troppo calde per il nostro gusto), abbiamo avuto l’opportunità di percorrere due delle famose 18 Strade Turistiche Nazionali, le “Nasjonale turistveger.”

Abbiamo iniziato con la Rondane, lungo i 75 km della FV 27 che attraversa il Rondane National Park. Questo parco è ideale per chi ama le escursioni o la pesca. Man mano che ci siamo addentrati, la vegetazione è diventata più rada, e il paesaggio si è trasformato in uno scenario tipico delle zone montane, con cime imponenti e laghetti che interrompono il verde della vegetazione. Il vento e il belare delle pecore al pascolo erano gli unici suoni a farci compagnia durante il percorso.

Dopo la pausa pranzo, abbiamo ripreso la E6 per poi immetterci prima sulla FV15 e poi sulla 55. Questa strada l’avevamo già percorsa lo scorso anno, ma in un clima ben diverso: nuvole basse, pioggia e temperature intorno ai 10 gradi. Con il bel tempo di oggi, abbiamo voluto tornare per vedere le differenze, e che differenze! Oggi abbiamo trovato un paesaggio innevato che non avevamo visto la volta scorsa e una vista senza il muro di nuvole che aveva coperto tutto l’orizzonte.

Stiamo parlando della Sognefjellet, considerata da molti la più bella delle strade turistiche nazionali norvegesi, e possiamo confermare che in parte è vero. I 108 km da Lom a Gaupne ci hanno portato fino ai 1434 metri nel punto più alto, offrendo uno scenario spettacolare che giustifica il titolo di strada più alta del Nord Europa. La vista era semplicemente mozzafiato e ci ha regalato un’esperienza davvero memorabile.

Per la notte ci siamo sistemati proprio lungo la Sognefjellet, godendo della bellezza del paesaggio montano che ci circonda. La vista è spettacolare e la tranquillità del luogo rende questa sosta davvero speciale. Domani ci dirigeremo verso Flåm, con la possibilità di provare l’esperienza del famoso trenino.

Day 15

Un’altra giornata di sole, decisamente insolita per la Norvegia in questo periodo. Con tutta sincerità, cominciamo a rimpiangere un po’ le nuvole e il cielo grigio, che di solito offrono una temperatura più fresca e confortevole, che qui invece risulta essere piuttosto alta per questo paese.

Oggi abbiamo completato la Sognefjellet, scendendo fino al mare e costeggiando una parte del Sognefjord. Abbiamo poi imboccato il Lærdaltunnel, uno dei tunnel stradali più lunghi d’Europa con i suoi quasi 25 km. Anche se con le aree di sosta illuminate all’interno del tunnel riteniamo sia sicuramente più spettacolare la Bjørgavegen, la strada già percorsa lo scorso anno, che si snoda proprio sopra il tunnel e regala panorami sicuramente più spettacolari rispetto ad una galleria.

Arrivati a Flåm, dobbiamo ammettere che la cittadina di per sé non ha molto da offrire se non la possibilità di esplorare la valle omonima e l’Aurlandsfjorden, oppure di salire sulle carrozze della celebre Flåmsbana. Per chi è interessato, abbiamo già condiviso un’opinione su quest’escursione: se decidete di provarla, vi consigliamo di optare per la soluzione di sola andata con ritorno a valle in bici. Questa combinazione permette di godere di un’esperienza più personale e intima con il luogo circostante.

Dimenticata in fretta l’esperienza della Flåmsbana, abbiamo ripreso il nostro percorso odierno imboccando la FV50. Questa strada, dopo una prima parte tortuosa e piena di gallerie, ci ha regalato panorami splendidi mentre costeggiavamo il parco nazionale Hallingskarvet, un vero paradiso per gli amanti delle escursioni.

Noi, che preferiamo un ritmo più tranquillo, ci siamo sistemati lungo la riva del bacino Vesterdalsjøn, dove abbiamo atteso il tramonto e passato la notte. La bellezza del posto e il silenzio del paesaggio creano l’atmosfera perfetta per una sosta rilassante.

Domani completeremo questo tratto di strada e ci immetteremo sulla Rv7, attraversando il Handangervidda National Park. Siamo entusiasti di vedere cosa ci riserverà il percorso e quali altri panorami spettacolari ci attenderanno lungo il tragitto.

Day 16

Il nostro tour on the road in Norvegia è proseguito anche oggi sotto un sole caldo e con temperature intorno ai 25 gradi. Le tanto attese nuvole si sono mostrate solo al risveglio, per poi lasciare spazio a un sole splendente, che da un lato il turista desidera sempre, ma che in questo caso avremmo anche potuto fare a meno, almeno per un po’.

Il nostro itinerario, guidato più dall’istinto che dalla pianificazione, ci ha portato a scendere giorno dopo giorno verso sud, avvicinandoci al momento in cui dovremo imbarcarci e lasciare definitivamente questo paese. Oggi abbiamo completato la FV50 nel parco nazionale Hallingskarvet e poi ci siamo immersi nelle curve della Rv7, attraversando l’Handangervidda National Park. Questa strada merita sicuramente di essere percorsa, e non riesco a immaginare la sua bellezza in primavera, quando la neve lambisce ancora il bordo della strada.

Lungo il percorso, ci siamo fermati alla Vøringfossen, una cascata imponente con un salto di oltre 160 metri, ben visibile dal centro visitatori. Dopo aver ammirato la cascata, ci siamo rimessi in marcia, seguendo il nostro istinto che ci ha guidati verso una città che, a causa del maltempo, non avevamo potuto esplorare appieno lo scorso anno. Mi riferisco a Bergen, che abbiamo potuto ammirare sotto un cielo sereno, anche se, essendo ormai tardi, la città era in gran parte chiusa, con solo alcuni ristoranti ancora aperti.

Avevamo programmato di assaporare qualche piatto al famoso mercato del pesce, ma abbiamo scoperto che alle 18 era tutto ormai chiuso. Così abbiamo optato per una cena lungo il cammino e abbiamo dedicato un po’ di tempo a pianificare il nostro itinerario per i prossimi due giorni in Norvegia. Di questo parleremo più nel dettaglio domani.

Day 17

Oggi era il giorno dedicato al trasferimento verso Stavanger. L’idea iniziale era di arrivare nel primo pomeriggio, ma, mentre percorrevamo la E39, mi sono lasciato influenzare dalle foto di Brandasund pubblicate da Mano Freealper su Facebook. Così, dopo aver attraversato un tratto in traghetto, abbiamo deciso di deviare sulla 542 e poi sulla Fv18, per scoprire questo angolo pittoresco.

Arrivati a Brandasund, abbiamo trovato un paesino davvero incantevole, anche se minuscolo: qualche casa in legno, un negozio di souvenir e un molo. È proprio questo il fascino di Brandasund, con le sue isolette collegate tra loro da una serie di ponti che si snodano tra curve e panorami mozzafiato. Abbiamo approfittato dell’orario per fermarci e pranzare in questa location tranquilla e suggestiva. Dopo un pasto rilassante e una breve sosta, abbiamo ripreso il viaggio verso Stavanger, continuando a godere dei paesaggi norvegesi che ci hanno accompagnato lungo il percorso.

La E39 non è stata particolarmente emozionante dal punto di vista paesaggistico, ma finalmente siamo arrivati a Stavanger nel tardo pomeriggio. La prima tappa è stata il quartiere di Gamle, dove abbiamo fatto una passeggiata piacevole tra le caratteristiche case bianche in legno che definiscono questa parte della città.

Sapendo che i ristoranti chiudono presto, alle 18, abbiamo deciso di affrettarci e provare un locale consigliato nella zona centrale di Stavanger. Abbiamo scelto il ristorante Eg & Du, dove abbiamo gustato una deliziosa zuppa di pesce e un sandwich di gamberetti. Entrambi i piatti si sono rivelati una scelta eccellente e hanno concluso in modo perfetto la nostra giornata.

Dopo cena abbiamo deciso di fare una passeggiata nella zona del porto di Stavanger, che era animata da molti locali ancora aperti, ideali per un drink dopocena. Ci siamo poi diretti verso Fargegaten, una via particolarmente caratteristica con i suoi edifici colorati e una varietà di locali e botteghe, facilmente raggiungibile a piedi.

Devo ammettere che avevo sottovalutato Stavanger, ma mi ha sorpreso con il suo stile vivace e i suoi quartieri caratteristici distribuiti sui due lati opposti del porto. Dopo tanto pregare, finalmente le nuvole hanno fatto la loro apparizione e sono arrivate anche alcune gocce di pioggia, il che ci ha fatto ritornare al nostro van e prepararci per la notte.

Domani seguiremo tutta la costa meridionale, inclusi i 41 km della Jæren, una delle poche strade turistiche nazionali che mancavano all’appello. Questo tratto si sviluppa lungo le strade 44 e 507 e rappresenterà l’ultimo vero atto del nostro viaggio in terra norvegese.

Day 18

Oggi è stato il giorno dell’addio alla Norvegia. La nostra giornata è cominciata con un viaggio da Stavanger a Kristiansand, dove ci attendeva il traghetto della Color Line. La partenza era fissata per le 16:30 con destinazione Hirtshals, in Danimarca.

Il percorso odierno non ha riservato grandi emozioni. La Jæren, l’ultima delle strade turistiche nazionali che avevamo deciso di percorrere, si è rivelata piuttosto deludente. Questa strada, che si estende per 41 chilometri lungo le strade 44 e 507, attraversa un paesaggio agricolo dominato da vasti allevamenti di bovini. Solo avvicinandoci alla costa, il panorama ha cominciato a variare, ma senza suscitare particolari entusiasmi.

Una volta tornati sulla E39, è stato come riavvolgere il film di un viaggio ormai giunto ai titoli di coda. Abbiamo percorso a ritroso quella parte della Norvegia che aveva segnato l’inizio del nostro itinerario l’anno precedente. Rivivere quei luoghi familiari ci ha fatto riflettere su quanto questo paese ci abbia regalato.

Questa seconda esperienza norvegese si chiude qui, con un bagaglio di immagini, luoghi e emozioni ben definiti. I ricordi di questo viaggio, così come quelli dell’anno scorso, saranno custoditi a lungo nel nostro cassetto dei ricordi.

La vacanza, però, non finisce ancora. Abbiamo ancora alcuni giorni prima di tornare a casa e l’opportunità di raccogliere e condividere altri racconti di questo viaggio. Così, mentre salutiamo la Norvegia, ci prepariamo ad affrontare il prossimo capitolo, consapevoli che ogni fine è solo l’inizio di una nuova avventura.

Day 19

Oggi abbiamo raggiunto il traguardo degli 8000 chilometri. Certo, non siamo alpinisti dell’Himalaya, ma semplici viaggiatori in giro per l’Europa con il nostro van. Nella fase conclusiva di questo viaggio in Norvegia, abbiamo deciso di dedicare un po’ di tempo anche alla Danimarca, un paese che di solito attraversiamo senza soffermarci troppo.

Dopo essere arrivati a Hirtshals ieri, oggi abbiamo iniziato la giornata con una passeggiata sulla spiaggia di Grenen. Questo punto estremo del paese è noto per il fenomeno dell’incontro tra il Mare del Nord e il Mar Baltico. È stata una passeggiata piacevole e, come se non bastasse, abbiamo avuto la fortuna di avvistare una foca solitaria che si faceva un giretto nei dintorni.

La nostra esplorazione è poi proseguita verso Skagen, una cittadina vivace e affascinante, piena di negozi e locali accoglienti. Qui, ci siamo concessi una sosta per un caffè e per assaporare i dolci locali, “dietetici” ma irresistibili. Dopo aver completato le pratiche di approvvigionamento, abbiamo immortalato il faro grigio di Skagen, noto come Det Grå Fyr, e la famosa chiesa sepolta dalla sabbia, Den Tilsandede Kirke, due delle attrazioni iconiche della zona.

Il trasferimento verso la costa occidentale della Danimarca ci ha occupato circa tre ore abbondanti, oltre alla sosta per il pranzo. La strada è stata abbastanza monotona, ma abbiamo cercato di trarre il massimo da alcune sezioni della Marguerite Route, un percorso di circa 3600 chilometri che attraversa la Danimarca e tocca le principali attrazioni del paese.

La pioggia quasi incessante ha caratterizzato il viaggio fino al nostro arrivo al faro di Bovbjerg. Posizionato in una splendida location, il faro offre anche la possibilità di raggiungere una sottostante spiaggia. Tuttavia, le nuvole hanno un po’ spento il contrasto tra il colore del mare, dei pascoli circostanti e il rosso del faro, rendendo la vista meno spettacolare di quanto avremmo sperato.

Concluse anche queste visite, era il momento di trovare un posto dove passare la notte. Grazie a Caramaps, un’applicazione che avevo dimenticato di avere sullo smartphone, abbiamo trovato uno spot direttamente fronte spiaggia, a pochi minuti dal faro. Il forte vento ci ha regalato qualche decina di minuti di cielo sereno e sole all’orizzonte, il tempo sufficiente per apprezzare meglio questa posizione privilegiata.

Domani, altre esplorazioni in terra danese ci attendono, e poi imboccheremo le consuete autostrade che ci condurranno verso casa. Un’altra tappa del nostro viaggio volge al termine, ma le scoperte e le meraviglie continuano.

Day 20

Siamo ormai alle battute finali del nostro viaggio, ma non volevamo rinunciare a una giornata itinerante per esplorare ancora un po’ della Danimarca. Dopo aver lasciato la splendida spiaggia che ci ha ospitato per la notte, abbiamo impostato il navigatore verso il Lyngvig Lighthouse. Con i suoi 53 metri di altezza, questo faro si staglia imponente nel cielo grigio e azzurro, circondato da grandi dune che conducono a una vasta e affascinante spiaggia.

Il nostro percorso ci ha poi condotti verso Esbjerg, dove abbiamo visitato le famose sculture giganti di Svend Wiig Hansen, conosciute come “L’uomo incontra il mare”. Quattro enormi statue di cemento bianco che emergono dal paesaggio marittimo, un’opera d’arte che dialoga con l’orizzonte.

Successivamente, ci siamo diretti a Ribe, la città più antica della Danimarca, nota per il suo fascino antico e il suo aspetto pittoresco. Passeggiando per le sue vie, abbiamo scoperto angoli caratteristici e storici, gustando l’atmosfera unica di questo luogo intriso di storia.

L’ultimo atto del nostro viaggio ci ha portati sull’isola di Rømø e alla sua famosa spiaggia carrabile. È stato sorprendente poter percorrere con il nostro van questa spiaggia immensa, un’opportunità unica di fermarci per una giornata di mare, sole e vento. Siamo arrivati nel primo pomeriggio, giusto in tempo per pranzare e rilassarci un po’ prima di affrontare il lungo trasferimento verso casa.

Con ancora 1350 chilometri da percorrere, il nostro viaggio si avvicina alla conclusione. Abbiamo deciso di fare una sosta poco dopo Amburgo per la cena e un meritato riposo. Domani ci aspetta una tappa impegnativa, un passo decisivo verso il ritorno a casa, ma con il cuore pieno di ricordi e avventure da condividere.

Questo viaggio ci ha regalato paesaggi mozzafiato, esperienze indimenticabili e una nuova prospettiva sulle meraviglie del Nord Europa. Siamo grati per ogni chilometro percorso e ogni luogo visitato, e non vediamo l’ora di raccontare tutte le storie che questo viaggio ha scritto nel nostro cuore.

Day 21

Che dire ancora? Come lo scorso anno, chiudiamo il nostro racconto con un’immagine che racchiude il nostro viaggio. Dopo 21 giorni, siamo finalmente tornati a casa, con un bagaglio colmo di immagini e emozioni che solo la Norvegia sa regalare a chi si avventura tra i suoi paesaggi spettacolari.

Ora, con la mente e il cuore pieni di ricordi, non ci resta che rimettere in ordine le idee e riflettere su quanto abbiamo vissuto. Ma come spesso accade quando un viaggio giunge al termine, il pensiero vola già al prossimo. Cosa ci riserverà la prossima avventura? Solo il tempo e la nostra curiosità potranno dirlo. Fino ad allora, custodiremo con gioia queste esperienze e continueremo a sognare nuovi orizzonti.