Dopo aver superato i primi dodicimila chilometri e trascorso la prima vacanza estiva, rispondiamo qui a chi da più parti ci ha chiesto se fossimo soddisfatti o meno della nostra scelta di abbandonare la caravan per passare ad un veicolo ricreazionale motorizzato.
Premetto subito che ogni valutazione o considerazione è strettamente legata al tipo di veicolo che abbiamo acquistato e non generalizzata a tutto il settore dei motorizzati.
La nostra scelta è caduta su un segmento ben preciso che è quello del camper puro o furgonati o van, che quindi, per caratteristiche non sempre si sposano con quelle dei mansardati, profilati, motorhome ecc.
Troppo piccolo secondo alcuni, tanto da far emergere fobie claustrofobiche, troppo grande per altri se pensato in sostituzione dell’automobile.
Che la scelta e l’utilizzo di un veicolo ricreazionale sia una questione soggettiva, non ci sono dubbi. Tanto soggettiva che ognuno si cuce addosso il veicolo più adatto alle proprie esigenze, che sia camper o caravan e difficilmente riesce ad accettare in maniera obiettiva delle soluzioni alternative.
Il passaggio da caravan a camper aveva fatto storcere il naso a molti, che in questi anni ci avevano seguito nei nostri viaggi.
Partiamo dal fatto che l’equipaggio, per raggiunti limiti di età delle figlie, si è ormai ridotto a 2 persone. Questo è il primo fattore che ha determinato la nostra scelta, fattore al quale si aggiunge poi la necessità di un veicolo compatto proprio per non farci rimpiangere quell’automobile che, lasciando la roulotte in campeggio, permetteva di muoverci liberamente.
Alla luce di ciò e delle esperienza fatta fino ad oggi, non posso che elogiare questo piccolo mezzo che ha saputo rispettare quelle che erano le nostre aspettative iniziali.
Partiamo dall’abitabilità. Abbiamo sempre dato maggior importanza all’agilità nel viaggiare sia pur a discapito delle grandi misure. Anche con la roulotte siamo sempre stati sotto i 4 metri proprio per non aver particolari ingombri e pesi eccessivi da rimorchiare, tenendo conto anche della nostra indole itinerante.
Acquistando un camper, abbiamo mantenuto fede a questi canoni, ovvero di essere comodi prima nel viaggiare e poi nell’abitare. Le misure ridotte del veicolo, vanno di pari passo con uno spazio abitabile ridotto, che comunque nel nostro caso, non ha mai creato alcun problema riuscendo a garantirci tranquillamente nei pochi metri a disposizione tutto quanto fosse necessario. Ogni cosa al suo posto, un letto su misura per due ed una semi-dinette che è riuscita comunque a garantirci pranzi, cene e attività ludiche grazie alla poltrone girevoli della cabina di guida. Quindi nessun eccesso ma nello stesso tempo il giusto compromesso per condividere in due persone, nel miglior modo possibile, lo spazio per una vacanza.
Sull’agilità nel viaggiare, non potrei che parlarne bene. Premesso che il comfort di marcia di una veicolo commerciale, non è lo stesso di un’automobile, soprattutto in termini di insonorizzazione, devo dire che comunque viaggiare con questo Ducato, non ci ha mai fatto rimpiangere l’automobile, sia in città, che in autostrada o in montagna. Le sue dimensioni ci hanno sempre permesso di parcheggiare ovunque (salvo alcuni divieti discutibili o parcheggi con limite di altezza sotto i 250 cm.)
Il fatto di girare in città con una certa disinvoltura e parcheggiare dove solitamente avrei parcheggiato con l’auto, ha fugato il vero grande dubbio che avevamo prima dell’acquisto, ovvero quello che non sarebbe stato facile muoversi e soprattutto sostare con questo veicolo.
Per il tipo di veicolo, credo che il motore da 2300 – 130 cavalli sia sufficiente per garantire una buona potenza permettendoci così di avventurarci su percorsi di vario genere. Pur senza correre, l’assenza dei limiti di velocità, a cui eravamo abituati con la roulotte al seguito, ci permette una andatura più sostenuta almeno nei lunghi trasferimenti, anche se poi è forse il fattore meno importante. Quello che davvero ritengo essere, almeno per noi, il maggior vantaggio rispetto a prima, è l’immediatezza di utilizzo.
Da questo punto di vista devo ammettere che viaggiare con questo nuovo veicolo, ha fatto cadere alcuni tabù che con la roulotte ci impedivano un utilizzo più spensierato del mezzo.
Mi rendo conto che questa difficoltà risulta essere più un nostro problema, che un limite del veicolo ricreazionale che utilizzavamo, ma sta di fatto che il passaggio al camper, ci ha permesso una gestione diversa delle uscite e dei viaggi stessi. Una scelta dunque che faremmo di nuovo senza alcun dubbio, convinti che calzi a pennello rispetto al nostro modo di interpretare un viaggio.
Quindi, pur senza rinnegare il passato a sei ruote, ora viviamo questa nuova esperienza, diversa nell’organizzazione e nella pianificazione, ma che ben poco si discosta dalla precedente, come spirito, voglia di viaggiare e di conoscere luoghi nuovi.