Viaggi · 18/06/2023

Destinazione grande nord

Dopo tanto pianificare, documentarsi, desiderare eccoci finalmente in viaggio verso il grande Nord. La meta di quest’anno è la Norvegia anche se sarà la sola parte meridionale del paese, quella dei fiordi per intenderci, lasciando il vero grande nord al prossimo viaggio.

Day 01 | Inizia il “viaggio”

Partiamo verso le ore 20:00 con l’obiettivo di raggiungere Amburgo per la sera sucessiva. Si tratta di oltre 1100 km da casa. Verso mezzanotte, dopo aver attraversato la Svizzera e sconfinato in Austria, ci fermiamo lungo l’autostrada, ormai in territorio tedesco. Passiamo la notte in un area di servizio insieme ad altri camper. L’indomani mattina ripartiamo e attraversiamo praticamente tutta la Germania percorrendo l’autostrada numero 7, tra rallentamenti e cantieri. All’altezza di Flensburg, a pochi chilometri dal confine con la Danimarca, lasciamo l’autostrada per raggiungere il vicino Campingplatz Jarplund, dove decidiamo di pernottare.

Day 02 | Attraverso la Danimarca

Secondo giorno di trasferimento, partenza di buon ora con destinazione Hirtshals (Danimarca) da dove ci imbarcheremo per la Norvegia. La tappa di oggi è di poco più di 350 km.

Il viaggio prosegue senza intoppi secondo la tabella di marcia. Prima di raggiungere Hirtshals decidiamo per una deviazione per visitare e fotografare le dune di sabbia ed il famoso faro sommerso di Rubjerg Knude.

Arriviamo verso le 13 sotto un’abbondante pioggia, attendiamo che cali d’intensità e poi decidiamo di raggiungere il faro. Il Tempo è stato clemente con noi fino al momento del ritorno al parcheggio, raggiungiamo infatti il camper sotto un vero e proprio acquazzone. Alla fine è andata anche bene, visto che abbiamo comunque avuto il tempo di raggiungere, vedere e fotografare il famoso faro abbandonato che sorge su una scogliera a 60 metri sul livello del mare continuamente erosa dagli eventi atmosferici. Risistemati, decidiamo per il pranzo direttamente sul posto per poi riprendere la strada con destinazione il porto di Hirtshals sempre sotto una incessante pioggia.

L’imbarco è fissato per le ore 19:45 con partenza prevista per le 20:45 e arrivo a Kristiansand (Norvegia) alle 23:59. Per la cena ci arrangiamo con un pranzo al sacco preparato durante l’attesa dell’imbarco

,Sbarcati a Kristiansand ci dirigiamo in direzione ovest e cerchiamo un posto dove fermarci per la notte. Raggiungiamo la località di Mandal dove ci avevano indicato un parcheggio adibito anche ai camper. E’ ormai notte e quindi senza troppe indicazioni, ci affidiamo all’istinto, finche troviamo il luogo dove passare la notte [Rif. Sandskargata 12, 4515 Mandal]

Day 03 | L’estremo sud della Norvegia

Svegliati dalla pioggia, partiamo presto da Mandal e dopo aver espletato le formalità di carico e scarico, ci mettiamo in marcia verso la prima meta di questo viaggio, il punto più meridionale della Norvegia, il faro di Lindesnes. Circa 40 chilometri, prima sulla E39 e raggiunto Vigeland, sulla più vivace Fv460 fino al faro. Secondo le previsioni, al nostro arrivo dovrebbe esserci una tregua del maltempo e così è. Raggiungiamo il faro, in giro non c’è nessuno, gli equipaggi dei camper parcheggiati per la notte, sembrano dormire ancora sonni tranquilli. Abbiamo così il tempo di fare quattro passi in assoluta tranquillità e solitudine, gustandoci questo primo antipasto di Norvegia.

La vista è spettacolare ed il tempo è buono per qualche scatto fotografico. Torniamo al camper e mentre iniziano ad arrivare i primi turisti, noi ci concediamo doccia e colazione prima di riprendere il viaggio con destinazione Preikestolen. Ci aspettano circa 200 km e l’attraversamento del primo fiordo con traghetto (Lauvvik – Oanes), prima di raggiungere il Preikestolen Camping che ci ospiterà per la notte e da dove domani ripartiremo per l’escursione al famoso Pulpito.

Arriviamo a destinazione nel tardo pomeriggio, ci sistemiamo e decidiamo di rilassarci un po’ dopo aver percorso in questi primi tre giorni, oltre 2000 km.

Day 04 | Il pulpito

E’ la giornata del Pulpito, una delle icone di questo paese che ha acceso anni fa in me il desiderio di partire un giorno per visitare questa terra. Da quella terrazza a strapiombo sul Lisefjord è nato poi il viaggio che vi stiamo raccontando. Sveglia presto, colazione e poi via. Alle 8,00 siamo già al parcheggio da dove inizia il sentiero. Purtroppo qui e lungo tutta strada non è consentito ne campeggiare ne sostare e tantomeno passarci la notte, il parcheggio costa 250 Nok, ma del resto ci sono poche alternative, forse quello più indietro lungo la strada è meno caro. La giornata sembra essere l’ideale per l’escursione, qualche nuvola qua e la, ma complessivamente una buona giornata di sole. Sul sentiero, nonostante l’orario incontriamo comunque diversi escursionisti e dopo un paio di ore di cammino raggiungiamo il famoso Pulpito. Come da previsioni il luogo è particolarmente affollatto ma il desiderio di raggiungerlo era talmente alto che possiamo tranquillamente sorvolare sulla presenza umana. Il panorama da quassù spazia lungo tutto il Lysefjord.  Alla fine è proprio come ce lo eravamo immaginato, un vero capolavoro della natura questa falesia di granito alta 604 metri che termina a strapiombo sul sottostante fiordo.

Visto l’orario abbiamo il tempo di goderci il Preikestolen e tutto ciò che lo circonda prima di iniziare la discesa, la vista da quassù, anche grazie alla bella giornata, è davvero splendida e merita la fatica della salita.

Tornati al parcheggio, c’è il tempo per una doccia e poi decidiamo di spostarci per cercare un posto tranquillo dove consumare il pranzo. Imbocchamo la Ryfylkevegen [Rv13], una delle tante strade turistiche nazionali che percorreremo questa estate, e ci fermiamo in una piazzola sulle sponde del Riskedalsvatnet, un laghetto in località Ardal.

Dopo il pranzo proseguiamo sempre lungo la 13 fino a Hjelmeland dove ci imbarchiamo per raggiungere Nesvik dalla parte opposta del Boknafjorden. Proseguendo sempre sulla Ryfylkevegen raggiungiamo per la notte una piazzola sulle sponde dell’Erfjord, un angolino appartato e tranquillo dove volendo potete anche pescare da un piccolo molo.

Day 05 | Tra fiordi e cascate

Cielo coperto e pioggia. Inizia così la giornata odierna che prevede di proseguire lungo la Ryfylke avendo in programma la sosta presso due famose cascate della Norvegia meridionale. Percorriamo la 13 fino a Sand per poi imboccare la più spettacolare 520 fino ad Hordatun.

Nella prima parte sosta obbligata alla cascata Svandalfossen. Consigliata la salita della scalinata che vi permette di gustare da vicino la sua potenza e bellezza.

Proseguendo dopo Sauda inizia il tratto davvero spettacolare della Ryfylke. Purtroppo per noi questo coincide con l’inizio del diluvio. Anche una sosta forzata per un caffè, nella speranza che il meteo migliori, risulta vana. Questo tratto di strada si rileva essere una strada davvero unica, peccato davvero doverla percorrere sotto una pioggia torrenziale che ci ha impedito di assaporarla al meglio. Una strada tortuosa fatta di saliscendi che dietro ogni curva e dosso riesce a regalare scorci davvero unici. Purtroppo le immagini non rendono giustizia.

Ci consoliamo col fatto che anche col maltempo, ha mantenuto comunque un suo fascino. Terminata la Fv520 ci immmettiamo di nuovo sulla più scorrevole Rv13 direzione Odda fino a raggiungere un’altra famosa cascata, quella di Latefossen, che con i suoi 165 metri è una delle maggiori attrazioni nella zona. Fortunatamento la pioggia ci da un po’ di tregua giusto per poter ammirare e fotografare con tranquillità la cascata.

Raggiungiamo poi Odda una cittadina situata all’estremità del Sørfjorden, dove pranziamo e vista la tregua della pioggia, decidiamo anche di fare due passi nell’isola pedonale della cittadina.

Riprendiamo il nostro percorso ed iniziamo l’avvicinamento a Bergen e lo faccimao percorrendo la Fv550 che praticamente costeggia l’Hardangerfjord fino a Jondal. Finalmente è arrivato anche un po’ di sole ad accompagnare questo nostro vagare in terra norvegese. Lungo la strada una sosta d’obbligo per assaporare le ciliege della zona che trovate in vedita lungo la strada e poi passato Utne ci si può immergere, attraverso una strada stretta e tortuosa, in una zona di coltivazione di frutta di vario genere con diversi punti dove poter acquistare i vari prodotti, confetture comprese. Raggiunto Jondal traghettiamo per Tørvikbygd per poi fermarci, pochi chilometri prima di Norheimsund, lungo Fv49 in località Vokoy in un area sulla sponda dell’Hardangerfjord dove decidiamo di passare la notte.

Day 06 | Verso Bergen

Il sesto giorno è quello dedicato a Bergen, partimo presto e imbocchiamo la Fv7 per fermarci dopo pochi chilometri una volta raggiunta un’altra cascata che essendo sulla strada non possiamo evitarla. Si tratta della Steinsdalsfossen, una cascata che se anche non è annoverarta tra le più maestose della Norvegia è comunque speciale potendoci camminare attraverso di essa.

Lasciamo la cascata e proseguiamo prima sulla Fv7 e poi sulla E16 fino a raggiungere la capitale dei Fiordi (75 km circa). Arriviamo, neanche a dirlo, sotto la pioggia. Raggiungiamo il quartiere di Bryggen costituito da case di legno edificate in linea e sede dei commercianti della lega anseatica dal XIV al XVIII secolo. Il quartiere con le sue circa 280 case di legno è stato classificato dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità.

Parcheggiamo proprio dietro le famose case colorate, ci facciamo un caffè aspettando che spiova. L’attesa si fa lunga, cosi ci armiamo di orbrello ed iniziamo a visitare il centro della città, cercando riparo in qualche negozio e nei vicoli del quartiere. Visto che il tempo non sembra migliorare decidiamo per una pausa pranzo sperando che il pomeriggio sia più fortunato. Ci fermiamo al mercato del pesce e diciamo di assaggiare qualche specialità. Devo dire che la scelta non manca e ogni gusto può essere soddisfatto purché vi piaccia il pesce.

Neppure il tempo del caffè ed eccoci di nuovo per strada, il cielo sembra aprirsi e tra le nuvole fa capolino un pallido sole. Prendiamo l’occasione al volo e saliamo con la funicolare al monte Fløyen da dove è possibile ammirare una grandiosa vista sull’intera città. Il tempo di raggiungere il punto panoramico a quota 320 metri di altezza sul livello del mare ed eccoci di nuovo immersi dalle nuvole. Lo spettacolo non è quello che ci aspettavamo ma del resto al meteo, così come al cuore, non si comanda. Prima di scendere aspettiamo un po’ sperando in un miglioramento, ma le nuvole sopra di noi non sembrano volersi diradare, quanto meno non piove più.

Risaliamo di nuovo sulla Fløibanen la funicolare inaugurata nel lontano 1918 e facciamo ritorno in centro dove terminiamo il nostro giro con un po’ più di calma e senza ombrello.

Prima di lasciare Bergen e soprattutto prima che inizi di nuovo a piovere, ci sediamo in un caffè di fronte al molo e facciamo poi un salto alla Torre di Rosenkranz.

Lasciamo Bergen ed iniziamo un nuovo trasferimento, questa volta verso il Nigardsbreen, ci aspettano circa 260 chilometri. Durante il tragitto prima della sosta per la notte una sorpresa; sulla strada che da Voss porta verso Flam, ecco Tvindefossen, una splendida cascata visibile direttamente dalla strada e meritevole di una sosta.

Day 07 | Destinazione Nigardsbreen

Dopo la notte passata in una piazzola lungo la E16 ripartiamo, neanche a dirlo, sotto la pioggia con destinazione Flam. Prima di arrivarci breve sosta per una foto al fiordo più stretto del mondo, il Nærøyfjorden braccio del più grande Sognefjord. Lungo 17 km è inserito dall’UNESCO nell’elenco dei patrimoni dell’umanità.

Raggiungiamo poi Flam dove decidiamo di fare una sosta anche se riteniamo il luogo fin troppo turistico. Unico vero motivo rimane il treno panoramico della ferrovia di Flam, anche se i pareri di chi lo ha provato rimagono contrastanti.

Il nostro itinerario prosegue e arrivati ad Aurland, evitiamo la lunga galleria di 26 chilometri per percorrere la più panoramica Aurlandsfjellet – National Scenic Routes, un strada che si inerpica regalando scorci bellissimi. Dopo pochi chilometri sosta obbligata allo Stagastein, una piattaforma panoramica a 650 metri sopra il sottostante Aurlandsfjord.

Proseguendo la strada continua a salire finché anche la vegetazione si fa sempre più rada regalando un ambiente spoglio, desolato ma nello stesso tempo incantevole. Si tratta di un percorso di una quarantina di chilometri da mettere in preventivo (attenzione alla careggiata in alcuni tratti davvero ridotta). Il tempo non è il massimo ma sufficiente per gustarci il percorso.

Ridiscesi a valle ci ritroviamo sulla sponda dell’Ardalfjorden che attraversiamo in traghetto fino a Mannheller dove imbocchiamo di nuovo la Rv5 fino a Sogndal da dove inizia una delle più spettacolari strade turistiche nazionali norvegesi la Fv55, conosciuta come Sognefjellet. Noi ne percorriamo, solo una parte, fino a Gaupne, lasciando il “bello” alla giornata sucessiva. Imbocchiamo la Fv604 e ci inoltriamo nel Jostedalsbreen National Park fino a raggiungere il Nigaardsbreen camping dove decidiamo di pernottare non essendo più permessa la sosta lungo la strada o nel parcheggio da dove inizia il sentiero che porta al ghiacciaio

Day 08 | Nigardsbreen e Aurlandsfjellet

Per una escursione la giornata non è certo delle migliori, anzi tutt’altro. Raggiungiamo il parcheggio (pedaggio di 40 Nok) sotto la pioggia. Visto il meteo decidiamo di ridurre il tragitto almeno all’andata, sfruttando il servizio navetta che ci porta lungo il lago a circa metà percorso. Riusciamo così ad arrivare di fronte al ghiacciaio quasi senza pioggia, giusto per poter ammirare a pochi metri da noi l’imponenza di quello che è solo un braccio del grande ghiacciaio di Jostedal, il ghiacciaio sulla terraferma più grande d’Europa.

Anche sotto la pioggia l’escursione vale assolutamente e potrebbe essere ancora meglio se vi andasse di proseguirla sul ghiacciaio stesso con tanto di ramponi e picozza, accompagnati da una guida.

Un ultimo sguardo al Nigaardsbreen prima di tornare verso Gaupne, costeggiare Lustrafjorden e percorrere finalmente la Sognefjellet, la strada che sale lentamente attraverso la valle fino a raggiungere i 1.434 metri, del passo di montagna più alto del nord Europa. Chissà come sarebbe stato il panorama con una giornata senza una coltre di nuvole che ci ha impedito di scorgere le vette delle imponenti montagne in lontananza.

Ammetto che anche con il maltempo questo percorso offre un ambiente unico così naturale da regalare grandi emozioni. Lungo la strada vi verrà voglia di fermarvi in ogni punto panoramico per cogliere la bellezza e nello stesso tempo la crudezza di questa terra. Il programma prevedeva una sosta per la notte in prossimità del lago Prestesteinsvatnet ma le condizioni meteo ci hanno spinto oltre e lungo la Rv15 troviamo un’area di sosta sulle sponde del Heggjebottvatnet dove decidiamo di passare la notte.

Day 9 | Dalsnibba e Geirangerfjord

Dopo una tranquilla notte sulle rive del Heggjebottvatnet ripartiamo con destinazione finale Geiranger. La novità di oggi è l’assenza della pioggia il che è già una buona notizia. L’itinerario per raggiungere Geiranger prevede un paio di deviazioni di sicuro interesse. Percorriamo la Rv15 per una ventina di chilometri per poi deviare a sinistra sulla Fv258 conosciuta anche come Gamle Strynefjellsvegen, 27 chilometri di strada lungo la valle di Videdalen. Sarà dovuto all’assenza di nuvole basse e precipitazioni, ma ritengo che la scelta di percorrere questa strada sia stata davvero azzeccata. Sia pur per metà quasi sterrata (causa lavori), il percorso si snoda, tra rocce, nevai, laghetti e corsi d’acqua. Ci si immerge in un ambiente fuori dal mondo lontano da tutto e da tutti.

Raggiunta Stryn Sommerski, la strada inizia a scendere tornante dopo tornante, sempre molto panoramica fino a ricongiungersi di nuovo alla Rv15 che però ripercorriamo a ritroso fino al bivio con la Fv63 direzione Geiranger- Trollstigen. Anche questo tratto di strada è particolarmente spettacolare con sullo sfondo la cima innevata del Lodalskapa (2083 mt.). Poco più avanti l’altra deviazione della giornata, ovvero, la salita al Dalsnibba, una spettacolare terrazza con vista mozzafiato a 360° ed in particolare su Geiranger ed il suo famoso fiordo.

Riprendiamo il cammino verso la meta odierna ovvero il Geiranger fjord, uno dei siti naturalistici più visitati della Norvegia che rientra assieme al Naerofjord nella lista dei Patrimoni mondiali dell’umanità redatta dall’Unesco. Una volta sistemati al Geiranger Camping con piazzola vista fiordo e purtroppo per alcune ora vista navi da crociera, ci dedichiamo alla scoperta del fiordo e lo facciamo con un’escursione in gommone alla scoperta delle famose cascate che caratterizzano il Geiranger fjord.

Day 10 | Eagle road, Trollstigen e Atlantic Road

E’ la giornata di tre spettacolari strade norvegesi, quella delle Aquile, quella dei Trolls e quella Atlantica; ma andiamo con ordine. Decidiamo di partire di buon ora dovendo fare un po’ di chilometri e volendo gustarci il percorso che risulta essere molto spettacolare. Lasciamo Geiranger ed imbocchiamo la Fv63 iniziando così la salita verso Ørnesvingen-eagle Road, 11 tornanti che in breve ci portano a quota 660 metri. Sosta obbligata per ammirare il Geirangerfjord anche da questa prospettiva.

Proseguiamo sempre lungo la Fv63 fino a Eidsdal dove ci imbarchiamo per attraversare lo Storfjord. Sbarchiamo a Linge e sempre percorrendo la Fv63 ci dirigiamo verso un’altra icona del turismo norvegese, la famosissima strada dei Troll. La spettacolare Strada Turistica Nazionale, presenta 11 tornanti, con una pendenza del 9% e sin dalla sua inaugurazione nel 1936, la Trollstigen è stata una vera e propria attrazione per i turisti. Arrivati alla sua sommità non ci resta che parcheggiare e dedicare il tempo necessario per ammirare la tortuosa strada appena sotto di noi dalla splendida terrazza che permette la visione da diversi punti di vista.

Scendiamo lungo la ripida strada con sosta per una foto alla cascata e per il pranzo prima di riprendere il cammino verso Åfarnes, dove ci imbarchiamo per Sølsnes. Il percorso è piacevole e si snoda lungo la Fv64, sulle sponde prima il Romsdalsfjorden e poi il Langfjorden.

Il pomeriggio è dedicato alla famosa Strada Atlantica. Alla fine sono poco meno di 10 chilometri di strada da Vevang a Karvag ma sono quei chilometri di asfalto, isole e ponti che per parecchio tempo abbiamo visto in foto su tutti i reportage della Norvegia meridionale. Sicuramente per molti dirà poco questa strada ma per altri, noi compresi, rappresenta un simbolo di questo paese e quindi luogo irrinunciabile per un primo tour norvegese.

Proprio ammirando e percorrendo questo tratto di costa è nata in noi l’idea di stravolgere l’itinerario ed invece che iniziare la discesa verso sud, con destinazione Oslo, presi dall’entusiasmo, abbiamo decisio di proseguire verso nord, il grande nord, cercando di raggiungere l’arcipelago delle Lofoten. Il prossimo giorno sarà un’altro lungo trasferimento. Per la notte ci fermiamo lungo la E6, in località Berkak in un area di sosta camper (200 Nok con elettricità, carico e scarico)

Day 11 | Verso il Circolo Polare Artico

Il meteo non è dei migliori, ma ormai ci siamo abituati e visto l’intinerario odierno, poco ci importa. Ci aspettano circa 890 chilometri per raggiungere Bognes da dove avremmo deciso di imbarcarci per le isole Lofoten. Direi troppi chilometri tenendo conto dei limiti di velocità e soprattutto dei numerosi cantieri lungo la E6. verso le 19 raggiungiamo The Arctic Circle Centre in località Saltfjellveien, dopo quasi 650 chilometri. La fatica del viaggio è ripagata, non tanto dal posto che onestamente non offre nulla di particolare, a parte un negozio di souvenir ed un ristorante, ma dall’idea di essere li, di aver raggiunto il Circolo Polare Artico, la porta verso il grande nord.

Day 12 | Il rientro

All’imbarco per le Lofoten mancherebbero poco più di 250 chilometri, davvero poco per raggiungere una meta che è uno tra i luoghi più famosi della Norvegia, ma purtroppo oggi il nostro tour finisce qui, siamo costretti ad interrompere anzitempo l’itinerario e fare rientro a casa. Le Lofoten non erano in programma ma arrivare così vicino e vederle sfumare lascia un po’ di amaro in bocca. Vorrà dire che si dovrà programmare un nuovo viaggio, questa volta dedicato esclusivamente al Grande Nord, per ora raccogliamo le immagini e le emozioni di questo viaggio e conserviamole insieme a quelle di tanti altri viaggi che trovano un posto nel nostro cuore.

Itinerario