Dalla terra dei ghiacci a quella dei fuochi

Martedì 21 novembre 2024, l’Islanda ha affrontato un’eruzione vulcanica nella penisola di Reykjanes, vicino alla città di Grindavík. La situazione è stata innescata da un’intensa attività sismica registrata nei giorni precedenti, culminando nell’apertura di una nuova fessura eruttiva nella zona di Sundhnúk. L’eruzione è caratterizzata da emissioni di lava di tipo effusivo, con una pericolosità moderata per le aree circostanti.Le autorità islandesi hanno dichiarato lo stato di emergenza e disposto l’evacuazione completa di Grindavík per garantire la sicurezza dei residenti, dato che il magma si trova sotto la città. Sono state chiuse diverse strade e la Laguna Blu di Svartsengi è stata evacuata. Per il momento, l’aeroporto di Reykjavik rimane operativo, nonostante l’alto livello di allerta per il traffico aereo.L’eruzione è legata al movimento delle placche tettoniche nordamericana ed eurasiatica lungo la dorsale medio-atlantica, un fenomeno ciclico per questa regione. Geologi prevedono che l’attività vulcanica potrebbe continuare per giorni o settimane, con possibili rischi di gas tossici e flussi di lava nelle zone circostanti

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