Questo è il racconto del nostro viaggio in Scozia targato estate 2022. Chi ci ha seguito sulla pagina Facebook avrà gia avuto modo di leggere questo diario giorno dopo giorno, strada facendo, ma qui troverete anche l’intera galleria immagini della vacanza.
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lo avevamo già pensato lo scorso anno, ma poi abbiamo dovuto annullarlo per via della pandemia e delle varie restrizioni negli spostamenti. Quest’anno invece lo abbiamo pianificato cercando di adattare l’itinerario al tempo a nostra disposizione e ai luoghi di interesse turistico che volevamo assolutamente visitare e alla fine abbiamo percorso quasi 7000 chilometri . Abbiamo attraversato l’Aberdeenshire, le hihglands percorrendo la North Coast 500 e l’isola di Skye in un susseguirsi di luoghi che hanno saputo mantenere fede alle aspettative. Ma vediamo giorno per giorno, com’è andato questo viaggio.
Inizia il viaggio
Giorno 1
Dopo la notte passata sul colle del Moncenisio e dopo la prima lunga giornata di trasferimento eccoci finalmente a Calais. Città di confine, punto di partenza per l’attraversamento della manica che lo si voglia fare per mare o sottomarino attraverso il tunnel. Della giornata appena trascorsa c’è poco da raccontare se non che alla fine abbiamo macinato circa 1300 chilometri. Unico desiderio, quello di raggiungere il prima possibile il luogo dell’imbarco verso le bianche scogliere di Dover da dove partire per approdare finalmente in Scozia.
Lo sbarco in Inghilterra
Giorno 2
Ore 6:20 lasciamo il porto di Calais con destinazione Dover. Inizia così questo secondo giorno di trasferimento con destinazione Edimburgo. Abbiamo attraversato l’Inghilterra in lungo ed in largo prima di fare ufficialmente ingresso in Scozia.
Nulla di particolare da segnalare in quanto si è trattato appunto di trasferimento senza soste o mete programmate. Negli oltre settecento chilometri abbiamo comunque iniziato ad assaporare ciò che ci accompagnerà in questa vacanza , meteo su tutto. Domani sarà la volta di Edimburgo almeno per un giorno pochi chilometri ma una città da scoprire.
Finalmente Scozia
Giorno 3
È stata la giornata dedicata ad Edimburgo, purtroppo una giornata piovosa che non ci ha permesso di gustarci al meglio la città. Edimburgo, secondo le aspettative si è dimostrata una città piacevole e vivace. Nonostante la pioggia abbiamo girato in lungo ed in largo la parte vecchia passeggiando lungo l’animatissima Royal Mile che collega il castello al palazzo di Holyroodhouse, e la famosissima Victoria street.
Ci siamo lasciati inghiottire nel vero senso della parola dai libri nella splendida ed unica Armachair Book, una libreria d’altri tempi che potete trovare lungo la West Port. Un giro tra le tombe del cimitero di Grayfrairs che si dice essere il cimitero più infestato al mondo. Grassmarket, una delle via più vivaci della città dove pranzare o bere qualcosa in uno dei tanti locali che circondano la piazza. Noi abbiamo pranzato da Fiddler’s Arms provando uno dei piatti simbolo, ovvero l’Haggis, l’insaccato tipico della cucina scozzese.
Tornando a quello che c’è da vedere non possiamo dimenticare la cattedrale di San Egidio in stile gotico medievale eretta nel 1120 e ancora il memoriale in classico stile vittoriano dedicato allo scrittore sir Walter Scott. Se visitate Edimburgo anche in un solo giorno non potete mancare di salire su Carlton Hill, la famosa collina con i suoi monumenti neoclassici ma soprattutto la splendida vista a 360 gradi dello Skyline della città.
Oltre alla pioggia, la vera pecca di questa visita sia pur veloce è stata l’impossibilità di visitare il castello. Al nostro arrivo di buon ora, il cartello che indicava Sold out per le visite giornaliere ci ha lasciato non poco amaro in bocca. Chissà che alla fine del nostro giro ripassando da qui non si riesca questa volta a prenotare in anticipo una visita.
Lasciata Edimburgo il nostro viaggio prosegue verso Stirling non prima di una sosta a Falkirk per ammirare The Kelpies, le famose sculture in acciaio alte 30 metri, che raffigurano due teste di cavallo. Domani si riparte dal Castello di Stirling, questa volta prenotato in anticipo e poi via verso l’Aberdeenshire.
Attraverso l’Aberdeenshire
Giorno 4
Come da programma la giornata odierna inizia con la visita del Castello di Stirling uno dei castelli più grandi ed importanti della Scozia. Il castello che ha visto soggiornare ed essere incoronati diversi sovrani scozzesi si presenta bene almeno esternamente a differenza degli interni fin troppo ricostruiti. Lasciato il castello la tappa successiva è stata quella di St. Andrews. Giretto tra vie principali e poi visita alle rovine della famosa e maestosa cattedrale.
Dopo la sosta per il pranzo il nostro itinerario ci porta ad assistere allo spettacolo di oltre 100.000 uccelli marini nidificati sulle scogliere di Fowlsheugh. La speranza di scovare sulle scogliere anche qualche esemplare di pulcinella di mare è rimasta vana, così come riuscire a visitare il famoso Castello di Dunnottar.
Al nostro arrivo era già chiuso quindi ci siamo accontentati di ammirare le rovine di questo castello dall’esterno ammirando comunque la sua posizione strategica e immaginando la sua imponenza.
Tra uno scroscio di pioggia ed un sole splendente raggiungiamo l’ultima meta dalla giornata, ovvero Newburgh Seal Beach, una spiaggia famosa per la presenza di una colonia di circa 400 esemplari di foche. Diciamo che non è andata come avremmo sperato, forse per il tempo forse per l’orario di foche ne abbiamo avvistata qualcuna in acqua che ci guardava con sospetto ma nulla in confronto a quello che il luogo di solito regala ai turisti che raggiungono questo lembo di terra tra il mare e la foce del fiume Ythan. Per oggi è tutto e domani ripartiremo da Pennan prima di visitare una delle più antiche distillerie scozzesi.
Nel cuore della Scozia
Giorno 5
La giornata inizia con una fugace visita a Pennan un piccolo ma caratteristico villaggio di pescatori formato da una fila di cottage costruiti sotto la scogliera in riva al mare. A Pennan non c’è molto, un piccolo porto, una locanda e la famosa cabina telefonica rossa.
Se ci andate fate attenzione alla strada che raggiunge il villaggio, rigorosamente single track e molto ripida.
Lasciata Pennan seguiamo per diversi chilometri la Coastal Road West. Una striscia di asfalto nera con continui saliscendi che sinuosa divide campi coltivati color oro da prati verde intenso, il tutto in contrasto con il colore scuro del mare o le nuvole cariche di pioggia all’orizzonte, che fortunatamente oggi ci hanno risparmiato. Lungo la strada sosta breve senza degustazione visto l’orario presso la Stathisla Distillerie una delle più antiche ed ancora funzionanti. Purtroppo non ci è stato possibile partecipare ad un eventuale tour all’interno della distilleria
Sosta pranzo ad Inverness, crocevia di turisti provenienti da ogni angolo della Scozia e punto di partenza ideale per visitare le Highlands scozzesi. La città in se non dice molto ed infatti una volta pranzato (presso The Taverna Castle n.d.r.) abbiamo ripreso il cammino con destinazione Loch Ness e più precisamente il Castello di Hurquhart o quello che ne rimane. La sua posizione lo rende affascinante nonostante si tratti di rovine e lo scenario in cui si trova pare non abbia eguali in Scozia.
In questa prima parte di viaggio, non abbiamo avuto la fortuna di vedere le pulcinelle di mare o di osservare la colonia di foche sulla spiaggia e neppure di incontrare il mitologico Ness ma almeno abbiamo potuto ammirare la caparbietà di alcuni salmoni nel tentare di risalire la corrente delle Rogie Falls.
Una breve passeggiata ci permette di raggiungere dal parcheggio il ponte sospeso proprio sopra il corso d’acqua ed assistere al fenomeno che a noi umani è apparso senza possibilità di riuscita. Lasciati i salmoni al loro destino e prima di imboccare la mitica NC500, deviazione per raggiungere Chanonry Point nella parte meridionale della Black Isle una penisola di fronte ad Inverness.
Motivo della deviazione neanche a dirlo, un faro, il primo di questa vacanza, ma soprattutto l’evoluzione dei delfini sempre presenti nello specchio d’acqua di fronte alla punta. Sul posto con noi c’erano diverse decine di persona attrezzate di binocolo o macchine fotografiche con super obiettivi tanto da farci pensare che questa volta sarebbe stata la volta buona. Secondo voi li abbiamo poi visti questi delfini?
Lascio alle immagini la risposta ed intanto cerchiamo un posto tranquillo per la notte e domani sarà la volta della North Coast 500.
Lungo la North Cost 500
Giorno 6
Con oggi iniziamo l’esplorazione delle Highlands scozzesi e lo facciamo percorrendo la famosa NC500. Se la parte iniziale sembra poco entusiasmante man mano che si percorrono i chilometri si fa sempre più interessante. Sicuramente la parte nord del percorso è quello più vicino alle aspettative, con paesaggi spesso selvaggi e che ricordano alcune delle strade turistiche nazionali norvegesi, come il tratto dove abbiamo poi deciso di fermarci per la notte.
Ma andiamo con ordine e partiamo dal primo luogo di interesse delle giornata ovvero il castello di Sinclair Girnigoe, o meglio ciò che ne rimane di quella struttura costruita su scogliere a picco sul mare di sicuro impatto scenico nonostante dell’originale resti davvero poco. Pausa pranzo sul luogo e poi via in destinazione Duncasby Head Lighthouse da dove con una camminata relativamente breve e alla portata di tutti abbiamo raggiunto The Stacks gli scogli appuntiti che emergono dal mare proprio di fronte alla costa. Una breve escursione che vale la pena di mettere in conto.
A pochi chilometri eccoci a John O’ Groats una località all’estremo nord est della Scozia punto di partenza per i traghetti diretti alle Orcadi. Dopo la foto di rito al cartello che indica le distanze tra varie località del Regno Unito, andiamo alla scoperta del punto estremo di questo viaggio ovvero Dunnet Head che con il suo faro segna il punto più settentrionale della terraferma scozzese.
Da un faro all’altro la tappa successiva e infatti a Strathy Point in una posizione davvero unica. Il faro si raggiungere con una breve passeggiata di una decina di minuti attorniati dalle pecore intente a brucare l’erba verdissima dei prati circostanti e l’ambiente tutto intorno vi lascierà piacevolmente colpiti dalla sua bellezza. La giornata finisce qui salvo trovare un posto per la notte e lo facciamo sempre lungo la NC500 in uno scenario davvero bello che come detto ci ricorda viaggi passati.
Le Highlands
Giorno 7
Dopo la notte passata sulle rive del Loch Crocach lungo la NC500 riprendiamo il nostro itinerario che oggi prevede la sosta in alcune delle splendide spiagge che si posso incontrare nella parte settentrionale delle Highlands.
Abbiamo proseguito sulla North Coast 500 che devo dire ha iniziato a dare il meglio di sé ragalandoci scorci notevoli, sia lungo la costa che nei tratti interni, con la strada che, curva dopo curva, era accompagnata da numerosi laghetti a cornice del nostro passaggio. Le alture circostanti, le valli, i verdi pascoli, le bianche spiagge bagnate da un mare turchese sono stati gli ingredienti principali di oggi con l’aggiunta di lunghi tratti in single track che ne fanno il percorso più classico di questa zona.
Prima sosta a Ard Neakie un promontorio roccioso collegato alla terra ferma da una lingua di terra nel mezzo del Loch Eriboll. Proseguendo sosta alla prima spiaggia di oggi, Ceannabeinne Beach. Una angolo davvero meritevole di una sosta, un ripido pendio erboso dà accesso alla spiaggia di sabbia bianca e fine bagnata da un mare che con la giornata odierna invitava a fare un bagno. Pochi chilometri più avanti ecco Smoo Cave una grotta marina naturale che secondo le recensioni non è assolutamente da perdere ma forse le recensioni andrebbero riviste.
Il luogo che invece non ha tradito le aspettative è stata la spiaggia di Sango Bay, nonostante la presenza di un festival abbiamo trovato un angolo tranquillo dove pranzare per poi fare due passi in spiaggia. Il contrasto tra il verde dell’erba, il colore chiaro della sabbia e l’azzurro del mare rendono questi angoli davvero speciali. Oggi abbiamo deciso di rifiatare un po’, infatti l’ultima meta della giornata è stata Oldshoremore Beach una enorme spiaggia raggiungibile tramite una bella strada panoramica che si imbocca lasciando la NC500 all’altezza di Kinlochbervie.
Abbiamo assaggiato le fresche acque del mare che bagna questa parte di costa concedendoci un po’ di relax baciati da un sole inaspettatamente caldo aiutato quest’oggi dall’assenza di vento. Salutata anche quest’ultima spiaggia sosta per la notte vicino a Scourie presso l’omonimo campeggio, vista mare su impeccabile manto erboso perfettamente tenuto, un altro classico da queste parti. Domani ancora qualche spiaggia ma non solo e tempo permettendo escursione all’Old Man of Stoer.
Il vero clima scozzese
Giorno 8
Dopo una notte con pioggia incessante e raffiche di vento da cullarci nel nostro van, inizia all’insegna del mal tempo, questa ottava giornata di viaggio. Riprendiamo da dove avevamo lasciato la nostra NC500 e proseguiamo in direzione Unapool dove deviamo per la B869 non prima di aver passato il famoso ponte Kylesku.
Nonostante non tutti siano concordi con me, questa strada a corsia singola, merita di essere percorsa.
Si snoda un po’ lungo la costa e in parte all’interno con i panorami tipici di queste parti. Il colore verde accompagna il nostro viaggiare e non potrebbe essere diversamente, anche se non mancano mai chiazze di colore blu, del mare e degli innumerevoli laghetti a fare da contrasto.
Raggiungiamo prima Drumbeg, sosta fotografica dal view point lungo la strada e poi con un’ulteriore deviazione Stoer Lighthouse. Il vento è implacabile e decidiamo di rinunciare all’escursione fino alla punta, per ammirare il famoso faraglione Old Man of Stoer.
Riprendiamo quindi la strada che ci riporta sulla NC500 in località Lochinver con successiva sosta al castello di Ardvreck posizionato su un piccolo promontorio che si protende nel lago. I resti del castello sono raggiungibili facilmente dalla strada.
Da qui scivoliamo tranquillamente verso sud in direzione di Ullapool. Il paese in se non regala nulla di particolare ma è piacevole fare due passi lungo la via principale curiosando nei negozi di souvenir e fermarsi poi per una birra al The Ferry Boat Inn.
Lasciata anche Ullapool proseguiamo il percorso della NC500 per altre 56 miglia fino a Gariloch punto di sosta per la notte. Domani sarà la volta del Bealach na Bà con i suoi 626 metri immagine iconica di questa parte delle Highlands.
Panorami unici
Giorno 9
Dopo una notte tranquilla e particolarmente fresca (abbiamo acceso per la seconda volta il riscaldamento) lasciamo Gariloch e ricominciamo a macinare chilometri lungo la solita NC500. La prima vera metà della giornata è il Bealach na Bà un passo nella penisola di Applecross.
Non so se sia normale entusiasmarsi per una strada, ma come è già successo su alcuni nostri passi alpini o dolomitici, oppure lungo le strade turistiche nazionali norvegesi, anche qui una strada è risultata un punto di notevole interesse turistico.
Prima di arrivarci ci siamo deliziati gli occhi con i panorami che la NC500 sa regalare in questi sui ultimi tratti. Raggiunta Sheildaig sulle rive del Loch Torridon, breve sosta per una tazza di caffè. La cittadina di poche anime è in una posizione invidiabile.
Potete trovare un hotel, un campeggio, qualche B&B, una smokehouse dove acquistare del salmone e un bar ristorante oltre al noleggio di canoe per un’escursione nelle acque antistanti il paese.
Per noi solo un caffè, prima di ripartire in direzione Applecross percorrendo la bellissima strada costiera la Lochcarron Scenic route rigorosamente single track.
Raggiunta Applecross la strada inizia la sua salita verso il passo, curva dopo curva di fa sempre più interessante e l’utilizzo dei numerosi “passing place” diventa obbligatorio per gestire i due sensi di marcia.
Raggiunta la sommità la vista da lassù e unica così come la seconda parte del percorso, un tratto di strada fotografata innumerevoli volte e pubblicata ovunque si parli di Scozia ed in particolare di Highlands.
Raggiunto di nuovo il livello del mare, puntiamo dritti, si fa per dire, verso la seconda metà della giornata, il Castello di Eilean Donnan, altra immagine simbole della Scozia e teatro di numerosi set cinematografici. Sosta e visita del castello prima di una pausa presso un pub vicino con lo scopo principale di permettere al sole di regalarci uno scatto al castello che fosse degno del castello stesso.
Non abbiamo deciso in anticipo dove terminare la tappa di oggi e quindi proseguiamo il nostro percorso salutando definitivamente la NC500 e attraverso lo Skype Bridge entriamo ufficialmente nell’isola di Skye e lo facciamo percorrendo la A87 con sosta obbligata al Sligachan Old Brige un ponte in pietra incantevole sotto il quale scorre proprio il fiume Sligachan con sullo sfondo le vette dei Cuillin.
Ancora poche miglia ed eccoci a Portree, con il suo molo e caratteristiche case colorate. Cosa c’è di meglio che una cena presso The Lower Deck Seafood un piccolo ristorante tra i pochi aperti anche dopo i classici orari scozzesi. Per la notte sosta sulle rive del Loch Leathan a poche miglia dalle Old Men of Storr che domani potrebbe essere tra i protagonisti della giornata.
L’isola di Skye
Giorno 10
Come da programma la giornata odierna inizia nonostante il meteo non sia dei migliori con l’escursione programmata a The Storr la famosa montagna dell’isola scozzese di Skye, situata nella penisola di Trotternish.
Si tratta di circa due ore andata e ritorno escluso le innumerevoli soste fotografiche. Alla fine la salita è valsa la fatica peccato per il “traffico” di turisti lungo il percorso e per il forte e gelido vento. Archiviata l’escursione sosta pranzo lungo la A855 presso uno dei tanti view point che si possono incontrare lungo questa strada costiera che gira attorno alla penisola di Trotternish.
Tra le soste in programma quest’oggi c’è quella alla famosa cascata di Kilt Rock, quella per intenderci che finisce direttamente in mare. Forse vista proprio dal mare e con una portata d’acqua maggiore avrebbe potuto regalarci emozioni maggiori, così come non ci ha certo entusiasmato neppure la seconda sosta del pomeriggio, quella a Fearie Glen.
Particolari le conformazioni del terreno di quell’area e i vari percorsi intorno ad esse ma poco ha lasciato a noi visitatori sebbene il luogo sia particolarmente frequentato. Appena lasciati folletti e fatine eccoci catapultati in un clima tipicamente scozzese.
Dopo giorni di sole è tornata a trovarci la pioggia insistente ed accompagnata da immancabili raffiche di vento. Non ci è rimasto altro da fare che cercarci un posto dove sostare per la notte in attesa di capire quale potrà essere il programma di domani visto che le previsioni meteo non promettono nulla di buono.
Tra distillerie e castelli
Giorno 11
Possiamo chiamarla giornata interlocutoria quella di oggi, una di quelle giornate che a quanto pare capitano da questa parte. Da ieri sera il meteo ci ha ricordato che siamo in Scozia e vento e pioggia fanno parte di questo territorio.
Mi verrebbe da dire un po’ meno però soprattutto il vento che ha soffiato a raffiche continue per tutta la giornata. Da stamattina quindi abbiamo cercato di inventarci la giornata e per iniziare abbiamo scelto le distillerie Talisker, con lo scopo almeno di acquistare una bottiglia del loro whisky, ma con grande delusione l’abbiamo trovata chiusa.
Ci tenevamo a fare un giro all’interno tra alambicchi di rame e botti di rovere ma anche questa volta abbiamo dovuto rinunciarvi. C’è ancora una distilleria nella lista che incontreremo sulla strada del ritorno, speriamo di essere più fortunati.
Tra un acquazzone e l’altro abbiamo anche cercato di fare una passeggiata salutare dopo pranzo al Dun Beag Broch un’altura dell’isola di Skye il cui sentiero partiva proprio da dove avevamo parcheggiato per il pranzo.
Purtroppo le condizioni meteo ci hanno obbligato al rientro anticipato al camper. Piano B per il pomeriggio la visita al castello di Dunvegan quanto meno all’asciutto. La visita è consigliata e se il tempo è buono anche ai suoi giardini.
Terminato il giro inaspettatamente le nuvole si sono diradate permettendoci quattro passi intorno al castello, ma il tutto è durato davvero poco tanto che eravamo quasi tentati di raggiungere Coral Beach questo pomeriggio. Escursione alla spiaggia rimandata a domani mattina speranzosi in un cambio repentino del tempo.
Verso Neist Point
Giorno 12
Nottata impegnativa tra pioggia e raffiche di vento e mattinata che sembra non garantire nulla di buono. Nonostante tutto, colazione e poi di nuovo in marcia indipendentemente dal meteo oggi siamo decisi a portare a termine i nostri programmi.
Imbocchiamo di nuovo la A863 in direzione nord superiamo il castello di Dunvegan visitato ieri e proseguiamo sulla single track fino a Claigan. La nostra meta è la famosa Coral Beach una spiaggia bianchissima molto popolare a Skye.
Si raggiunge con una breve passeggiata che segue la costa prima di immettersi in verdi pascoli fioriti che arrivano a lambire il mare proprio in prossimità della spiaggia. Vederla con il sole avrebbe una cromaticità diversa ma rimane comunque un qualcosa di insolito da vedere.
Se salite sul promontorio alle spalle della spiaggia, avete una visuale sicuramente migliore. Fortunatamente la pioggia ci ha risparmiati in questa nostra prima escursione quindi decidiamo di avviarci verso la nostra seconda meta della giornata, ovvero Neist Point, non prima di aver fatto un po’ di spesa presso un piccolo supermercato nei pressi di Dunvegan, quasi una rarità.
Arrivare a Neist Point si deve lasciare la A863 per imboccare la B884 un’altra single track molto piacevole da percorrere che in una mezz’ora circa vi permettere di raggiungere la penisola, immagine simbolo di quest’isola che spesso troviamo sulle copertine di diverse guide turistiche di questa zona.
Neist Point è di fatto un faro che si trova nella punta più occidentale di Skye. Per l’occasione le nuvole si sono come d’incanto diradate lasciando spazio ad un sole splendente che ancora di più metteva in risalto il blu del mare contrastato con il verde dei prati dove greggi di pecore pascolavano in libertà.
Con la garanzia che il tempo fosse rimasto tale sarebbe stato bello attendere il tramonto. La passeggiata fino al faro vale la fatica della salita finale al ritorno se invece volete una vista davvero unica della penisola e del faro arrivati al parcheggio salite sul costone alla destra del sentiero e avrete una visuale perfetta e davvero unica.
Per oggi è tutto ora trasferimento ad Armadale per il traghetto che ci riporterà sulla terra ferma per proseguire il nostro itinerario.
Nel mondo di Harry Potter
Giorno 13
Oggi salutiamo l’isola di Skye consapevoli di aver vissuto giorni intensi dalle forti emozioni e contrasti. Una terra dura quella di Skye a volte malinconica e altre volte gioiosa con uno spirito a volte impetuoso ed in altri pacato.
Comunque la si guardi questa parte di scozia non ha eguali nonostante ci si sforzi di trovare similitudini. Oggi come detto lasciamo Skye e lo facciamo via mare con il traghetto che da Armadale ci ha porta a Mallaig.
Partenza alle 8:15 e sbarco circa mezz’ora dopo con destinazione Glenfinnan per visitare il famoso viadotto ferroviario, quello che gli amanti di Harry Potter conosceranno benissimo. L’imponente viadotto lungo 380 metri ed alto 30 metri è composto da 21 archi sotto i quali passa il fiume Finnan.
Come da programma abbiamo raggiunto il punto panoramico per osservare il viadotto ma soprattutto per immortalare il ponte durante il passaggio del treno a vapore che due volte al giorno percorre quelle 21 arcate sbuffando come segno di saluto ai numerosi turisti presenti.
Se volete vederlo passare tenete conto che alla mattina, il treno parte da Fort William alle 10:15 per transitare sul ponte circa mezz’ora dopo. Per chi fosse interessato in zona c’è anche il monumento costruito in memoria dei soldati scozzesi riuniti per combattere nella ribellione giacobita del 18° secolo.
Lasciata Glenfinnan proseguiamo sulla A830 fino a Fort William per fare visita alla Ben Nevis Distillery. Questa volta è aperta ed anche se non è possibile effettuare un tour ci accontentiamo di degustare alcuni tipi di whisky da loro prodotti e naturalmente di acquistarne una bottiglia. Pausa pranzo presso le vicine chiuse del Corpach Canal dove poter fotografare anche il relitto di una barca arenata durante una tempesta.
Riprendiamo il viaggio questa volta lungo la A82 attraverso la valle di Glencoe , un paesaggio austero e selvaggio con spazi estesi e le ”Three Sisters” a fare da sentinella. La zona offre innumerevoli possibilità di escursione tra corsi d’acqua, cascate e laghetti.
La strada si apre su paesaggi davvero belli con vallate immense, ma noi a malincuore non abbiamo previsto soste anche se la zona lo meriterebbe e proseguiamo costeggiando poi l’immenso Lock Lomond ripromettendoci di dedicare del tempo a quest’area in una futura visita in Scozia.
Quello di quest’anno è stato un itinerario con lo scopo di scoprire quanto più possibile anche se alcune volte frettolosamente e riservare ad una successiva vacanza la visita più specifica di alcune zone, così come ci è già capitato in altri viaggi.
Miglia dopo miglia raggiungiamo così Glasgow dove decidiamo per una breve sosta. Passeggiamo nella zona centrale tra George Square e Buchanan Street, tra Queen Street e Virginia Street e poi la cena da The Citizen Glasgow al 24 di St Vincent Pl.
Dopo cena quando i tavolini all’aperto fuori dai locali sono ancora affollati di gente con un drink o un bicchiere di vino tra le mani, a noi invece tocca il compito di trovarci un luogo adatto per la notte e domani torneremo ad Edimburgo per le visite del castello e di Holyrood Palace.
Ritorno ad Edimburgo
Giorno 14
Welcome back to Edinburgh. Alla fine ci siamo tornati, primo perché ci ha fatto un ottima impressione durante la prima visita e secondo perché avevamo lasciato in sospeso almeno due cose, il castello e Holyroodhouse.
Oggi giornata splendida rispetto alla precedente visita anche la pioggia dell’altra volta ammetto che dava alla città un’atmosfera diversa. Per evitare sorprese questa volta abbiamo prenotato online in anticipo le due visite, una alla mattina e l’altra il pomeriggio così da dedicare un po’ di tempo per gironzolare per la città, che oggi è apparsa particolarmente vivace.
Passeggiare per Royal Mile era come stare in uno show a cielo aperto per il susseguirsi di artisti di strada di ogni tipo. La prima visita di oggi è stata quella alla residenza estiva di sua maestà ovvero Holyrood Palace, fondato come monastero e poi adibito a residenza principale dei sovrani di Scozia. L’ultima regina ad abitare il palazzo fu Maria Stuarda ed oggi è di fatto una residenza scozzese della regina Elisabetta che vi soggiorna qualche giorno solitamente nel mese di luglio.
Personalmente mi sento di consigliarvi questa visita se passate da Edimburgo che grazie all’audioguida compresa nel biglietto vi permette di vivere al meglio questa esperienza. Prima della visita al castello ci siamo recati di nuovo in Grassmarket Square per il pranzo e questa volta abbiamo scelto Beehive Inn un pub molto carino con ottimo cibo.
Per l’occasione abbiamo scelto la zuppa del giorno e un Traditional Pie e più precisamente Steak & Ale Pie accompagnati con ottima birra, assolutamente da provare. Alla ore 15:30 con una puntualità che non ci contraddistingue eccoci all’ingresso del castello di Edimburgo.
Ritiriamo anche qui la nostra audio guida, preziosa per la visita e ci lasciamo guidare dalla mappa ricevuta all’ingresso. Possiamo confermare che non è possibile venire ad Edimburgo senza visitare il castello sulla rocca uno dei simboli per eccellenza della città.
Il complesso, le fortificazioni con i cannoni, uno dei quali, ancora attivo spara a salve ogni giorno alle 13, i musei, il palazzo con gli appartamenti in cui alloggiarono i reali di scozia, la Crown Room, all’interno della quale poter ammirare i gioielli della Corona e la “pietra del destino” e poi ancora la cappella privata della famiglia reale e il Mons Meg il grande cannone da assedio del XV secolo.
Se ogni anno sono circa due milioni i visitatori del castello, un motivo ci sarà pure. Per noi questa seconda giornata ad Edimburgo finisce qui, ci spostiamo infatti nel vicino campeggio Mortonhall Caravan & Camping Park ad una ventina di minuti dal centro per la notte. Domani ci si sposta verso sud e saluteremo così la Scozia ma il nostro viaggio continua alla scoperta di altri luoghi lungo la strada che ci riporterà a casa a contorno di questa splendida vacanza itinerante in terra scozzese.
Direzione sud
Giorno 15
Oh, and let me tell you that I love you that I think about you all the time.
Caledonia you’re calling me and now I’m going home
if I should become a stranger
you know that it would make me more than sad.
(E lasciami dire che ti amo che ti penso sempre Caledonia, mi stai chiamando e ora sto andando a casa e se dovessi diventarti estraneo sai che questo mi renderebbe più che triste)
Con le parole della canzone di Dougie MacLean, Caledonia, oggi salutiamo definitivamente la Scozia. Se la domanda è se ne sia valsa la pena, la risposta è assolutamente si.
Ad oggi abbiamo percorso oltre 5000 chilometri rispettando quasi interamente l’itinerario che ci eravamo prefissati, che partiva da Edimburgo attraversava l’Aberdeenshire, le Highlands, l’isola di Skye per poi fare ritorno ad Edimburgo.
Abbiamo passeggiato per le antiche strade di Edimburgo attraversato verdeggianti valli, ammirato panorami unici, visitato castelli, passeggiato su spiagge splendide, fatto escursioni, percorso la mitica North Coast 500, valicato l’altrettanto mitico Bealach na Ba, raggiunto fari al termine di incredibili strade rigorosamente single track in alcuni dei punti più estremi del nord del paese, mangiato e bevuto birra nei tipici pub che ci capitava di incontrare lungo la strada. Insomma un viaggio che almeno una volta nella vita è da provare, anzi forse servirebbe anche più di una volta per immergersi completamente nello spirito di questa terra e non importa come intendiate organizzarlo.
Ora ci troviamo nelle vicinanze di Cambridge e domani dedicheremo una breve visita alla città universitaria più famosa al mondo. Nel pomeriggio proseguiremo poi verso Dover per imbarcarci in serata sul traghetto che ci riporterà in Francia da dove il nostro viaggio proseguirà in un lento discendere verso sud, iniziando a riordinare le idee per poi riassaporare le emozioni provate riguardando le centinaia di foto scattate. Se volete il nostro consiglio organizzatevi, se potete, un viaggio quassù e lasciatevi semplicemente conquistare dallo spirito unico della Scozia.
Tra college e storia
Giorno 16
Archiviata la Scozia noi proseguiamo nel nostro viaggio senza un itinerario prestabilito, ma con l’intento di fare rientro a casa con tranquillità visitando qua e là qualche città che manca nella nostra lista di viaggiatori itineranti.
Oggi ad esempio abbiamo dedicato una mezza giornata a Cambridge, città famosa per la sua università e devo dire davvero carina almeno per ciò che riguarda la parte centrale, quale da noi visitata. Città che nonostante abbia un grande storia alle spalle è risultata particolarmente giovane e vivace dove e impossibile non respirare aria di università e college. Fatevi un giro per vedere i principali istituti come il famoso Trinity College oppure il King’s College e una volta che entrate nell’isola pedonale fermatevi ad qualche specialità alle bancarelle di Market Square, oppure vi consiglio una sosta a The Eagle un iconico Pub dove gustare una buona birra e degli ottimi piatti. Aperta nel 1667 come locanda per la sosta delle carrozze è il secondo pub più antico di Cambridge. Nel pomeriggio trasferimento a Dover ed imbarco per rientrare in Francia e domani, ci inventeremo un nuovo itinerario.
Sconfiniamo in Belgio
Giorno 17
Com’era il titolo di quel libro? Ah, si, va dove ti porta il cuore, ed oggi è andata più o meno così. Dopo la notte passata direttamente al porto di Calais, questa mattina partiamo puntando ad est, verso il Belgio e più precisamente Bruges.
Vista la relativa vicinanza abbiamo deciso di deviare per visitare la cittadina belga. Ottima intuizione direi, Bruges infatti è veramente carina. Raggiunto il centro abbiamo recuperato presso l’ufficio del turismo la mappa della città così da sapere cosa vedere non avendo programmato nulla ed evitando di girare a vuoto.
Tra negozi di cioccolato, ristoranti e carrozze con cavalli, passeggiare per le vie centrali della città e risultato davvero piacevole. Abbiamo toccato i luoghi principali evitando però eventuali visite e preferendo vivere la città insieme ai tanti turisti presenti. Pranzo in uno dei numerosi ristorantini presenti e per chi volesse giro in barca nei canali della città per vedere Bruges da un’altra prospettiva.
Nel pomeriggio lasciamo il Belgio e facciamo rientro in Francia per iniziare davvero la nostra discesa verso sud e non lo facciamo questa volta utilizzando le autostrade ma le dipartimentali, sicuramente piu lente ma di certo più panoramiche. Abbiamo percorso diversi chilometri attraverso le campagne francesi perfettamente coltivate, era come un patchwork di terreni uno diverso dall’altro ma ordinatamente sistemati proprio uno accanto all’altro. Proprio nel bel mezzo di queste campagne ecco il nostro “porto” per la notte, un piccolo campeggio rurale davvero minimale dove passare la notte certi che domani mattina al nostro risveglio ci aspetterà un delizioso pain au chocolat.
Ancora un po’ di Francia
Giorno 18
Oggi abbiamo davvero poco da raccontare se non che rimpiangiamo le temperature di solo qualche giorno fa. Abbiamo lasciato il camping rurale nelle vicinanze di Laon per scendere verso Digione con sosta pranzo nelle vicinanze di Vézelay un borgo davvero carino che abbiamo avuto modo di visitare lo scorso anno. Questa volta a differenza del 2021 la presenza di turisti era decisamente maggiore così come la temperatura che oggi ha superato abbondantemente i 30 gradi. Nel nostro itinerario abbiamo attraversato nuovamente i vigneti della Borgogna, abbiamo fatto scorta del nostro vino ed abbiamo infine raggiunto Cluny per la cena a base di Escargot a la Bourguignonne, e poi per la notte. Domani ci avvicineremo al confine italiano con l’idea di una sosta refrigerante prima del nostro arrivo a casa.
Titoli di coda
Giorno 19
Domani saremo a casa e si concluderà definitivamente questo viaggio che ci ha portato a scoprire un po’ di scozia, ma oggi ultimo regalo di questa vacanza itinerante, la sosta al colle del Moncenisio. Raggiunto il lago per il pranzo abbiamo passato un pomeriggio in assoluto relax in un contesto veramente splendido. Stanotte dormiremo qui proprio di fronte al lago e domani gli ultimi chilometri che ci porteranno a casa.
Spero di andare in Scozia in primavera 2024. Il vostro tour è molto interessante. Potrei avere maggiori info in merito a campeggi/area sosta dove voi vi siete fermati (visto che in Scozia e’ vietato il campeggio libero)? Grazie
Ciao Stefania onestamente abbiamo fatto fatto quasi sempre sosta in libera, solo un paio di volte suprattutto per sfruttare carico e scarico abbiamo scelto i campeggi. Non abbiamo trovato difficoltà di sosta magari cercando di evitare i centri abitati. Come sempre vale il buon senso. Comunque per le strutture c’è sempre Park4Night o CaraMaps due applicazioni che sono sempre utilissime anche per trovare campeggi.
Ciao!
Molti diari di viaggio riportano che la sosta libera è vietata in quasi tutta la Scozia.
Secondo la vostra esperienza, lontani dai centri abitati, è invece tollerata.
Grazie
Del divieto in alcune zone ne sono a conoscenza ed infatti in alcuni luoghi abbiamo trovato cartelli specifici che ne vietavano soprattutto la soste per la notte. ma mi risulta che il campeggio libero sia consentito a patto di rispettare alcune regole. Personalmente non abbiamo avuto problemi e infatti abbiamo utilizzato i campeggi solo due o tre volte.
Qui credo tu possa trovare qualche informazione in merito
https://www.visitscotland.com/it-it/accommodation/caravan-camping/wild-camping
https://www.caravanya.com/it/campeggio-selvaggio-in-europa/in-piedi-libero-con-il-camper-in-scozia/
Grazie
Grazie
Grazie