Si può cercar altro? Passi su queste cose e le avvolgi e le vivi, come l’aria, come una bava di nuvole. Nessuno sa che è tutto qui. Tutto è qui, nelle Langhe: il sole, le nuvole, le viti, i paesi, i fiumi, il ritmo delle stagioni, i colori, le mani della gente.
Cesare Pavese
Poche parole che racchiudo tutto quello che questa terra esprime. Tornare nelle Langhe regala sempre piacevoli sensazioni che pochi altri luoghi sanno offrire.
Abbandonarsi tra le colline e le vigne di questa terra, immergersi nella natura di questi luoghi, nei suoi silenzi, nei suoi profumi è l’essenza di un viaggio nelle Langhe senza dimenticare i borghi ed i panorami che si incontrano strada facendo.
Abbiamo deciso di tornare qui per riscoprire i sapori genuini di questa terra e soprattutto per riscoprire uno dei prodotti dell’eccellenza di questa parte del Piemonte, il suo vino. Siamo nelle terre del Barolo, nel cuore delle colline di Langa, a pochi chilometri a sud della città di Alba, nel territorio di 11 Comuni che ne costituiscono il consorzio. Ma siamo anche nelle terre del Nebbiolo dalle cui uve nasce proprio il Re dei vini ed anche in quelle del Barbera, del Barbaresco e del Dolcetto.
Per questa visita abbiamo deciso di partire da Novello, un paesino di poco meno di mille abitanti con vocazione prettamente agricola e vitivinicola dove a partire dagli anni ’90 è riapparsa un’uva bianca semiaromatica molto particolare, la Nascetta, o come preferiscono dire da queste parti la Nas-cetta. Da questo vigneto autoctono nasce un vino che come descrivono gli esperti si presenta con un colore giallo paglierino, luminoso e brillante. Al naso prevalgono sentori di fiori bianchi e aromi agrumati e fruttati. Al palato è un vino di buona struttura e notevole freschezza, avvolgente, sapido, con un finale lievemente amarognolo.
Per il nostro assaggio ci siamo rivolti direttamente alla cantina comunale di Novello che ospita i vini Nas-cetta degli 11 produttori di Novello avendo così la possibilità, con una sola visita, di scoprire, attraverso i sensi, le peculiarità di questo vino.
Prima di lasciare Novello concedetivi una passeggiata nel borgo fino al castello ammirando gli splendidi panorami che circondano il piccolo paese.
Sosta sucessiva, La Morra, non tanto per visitare il paese già visitato in precedenza con la sua splendida terrazza sulle langhe, ma per raggiungere l’Azienda Agricola Alessandro Rivetto per una esplorazione dei diversi vini prodotti. Si è trattato di una amabile conversazione con Alessandro sulla loro storia, sulle tecniche, sulle esperienze e sulle emozioni legate alla produzione dei loro vini e non solo, assaggiando un Langhe Arneis, una Barbera, un Barbaresco e volendo un nobile Barolo per finire.
Prima di raggiungere Cherasco, dove abbiamo cenato a base di lumache e funghi fritti presso Il Giardino di Ghilot e passato la notte nell’area camper comunale, breve sosta per rivedere Grinzane Cavour con il suo castello e successivamente Barolo dove potete anche decidere di vistare, nelle sale del castello duecentesco della famiglia Falletti, il WiMu, il museo del vino, uno spazio espositivo nato per celebrare il “nobile nettare”.
Domenica, giornata splendida per ripercorre le strade che collegano i tanti borghi delle Langhe in un sali e scendi continuo attraverso le colline ed i vigneti. Per l’occasione scegliamo di visitare prima Monforte d’Alba, uno degli 11 comuni di produzione del Barolo. Il nome deriva dalle mura del castello che ne cingevano la sommità. Nelle precedenti visite nelle Langhe non avevamo mai incluso nei nostri itinerari questo borgo medievale che invece regala scorci davvero unici e dalla cui sommità si possono ammirare la bellezze dei vigneti sottostanti, oltre che ospitare un anfiteatro naturale, Auditorium Horszowsky, che grazie alla perfetta acustica è diventato sede di concerti che hanno portato a Monforte dal 1976 ad oggi illustri artisti grazie al Monfortinjazz.
Lasciata Monforte abbiamo fatto visita ad un altra famosa cantina, Costa di Bussia – Tenuta Arnulfo. una storia iniziata nel lontano 1873 e tutt’ora protagonista nella produzione del Barolo e non solo. Dopo una breve ma interessante lezione di enologia tra le vigne della tenuta, visita delle cantine e del piccolo museo che racconta la storia di Costa di Bussia e del suo fondatore, attraverso oggetti e scritti dell’epoca. Come degna conclusione della vista la degustazione di alcuni dei vini prodotti che vanno dal Langhe Chardonnay, al Barbera, dal Dolcetto al Nebbiolo concludendo poi con il loro Barolo DOCG, Bussia, Vigna Campo dei Buoi, Luigi Arnulfo, Riserva e Barolo chinato. Più che una visita, un’esperienza durata quasi due ore che ha saputo trasmettere la passione e le emozioni di chi lavora con dedizione ed entusiasmo per mantenere viva la tradizione e la storia di questa tenuta.
Come chiusura di week-end visita sia pur veloce a Serralunga, non prima di un fugace pranzo con assaggi di specialità tipiche della cucina piemontese accompagnati dai vini di loro produzione, presso Serralunga Casa Mia.
Piacevole diario di bordo che in parte abbiamo effettuato anche noi nel luglio 2019 in camper puro. Ci sarebbe tanto piaciuto ritornarci in tempo di vendemmia
Grazie Patrizia, in questi giorni era ancora tempo di vendemmia, restava infatti da raccogliere le uve nel Nebbiolo le ultime ad essere vendemmiate.