Pur non rinunciando a viaggi più tradizionali, da qualche anno a questa parte, complice l’acquisto di una caravan prima ed un van dopo, abbiamo riscoperto il piacere della vacanza plein air.
Non entro nel merito di quale veicolo ricreazionale sia più adatto in quanto ritengo che ognuno debba scegliere secondo le proprie esigenze, ma vorrei soffermarmi sull’idea di una vacanza disegnata attorno ad uno stretto rapporto fra luoghi, uomo e natura.
Si tratta sicuramente di uno stile, di una cultura, di una filosofia che non tutti apprezzano ma nel momento in cui viene sposata, è in grado di affascinarti, indipendentemente che si utilizzi un camper, una caravan o più semplicemte una tenda.
Le nostre vacanze plein air sono solitamente vacanze itineranti, ovvero che contemplano la possibilità di visitare luoghi e paesi attraverso un itinerario prestabilito, ma allo stesso tempo adattabile strada facendo, in base alle esigenze e senza troppi vincoli.
Per noi, il viaggio stesso è già vacanza e il viaggiare per conoscere ed esplorare è alla base della vacanza stessa. Negli ultimi 4 anni abbiamo macinato per le sole vacanze estive non meno di ventimila chilometri tra Sicilia, Bretagna e Normandia, Andalusia e Portogallo. Quattro mete diverse fra loro ma unite dallo stesso spirito, quello della scoperta o in alcuni casi della riscoperta dei luogi mantenendo un contatto stretto con la natura.
Il viaggio però, non è altro che il risultato di un processo molto più lungo che può nascere da una immagine, da un racconto, da un film o da un articolo letto su qualche rivista specializzata che ha saputo catturare la nostra attenzione.
Come una lampadina che all’improvviso si accende ed illumina la fantasia, dando il via a quel processo che ti proietta con la mente in quel luogo che fino ad allora non esisteva se non sull’atlante geografico. Ecco che cresce la voglia di sapere e di conoscere se dietro delle singole immagini può nascondersi un viaggio vero.
Inizia così una frenetica raccolta di informazioni di ogni tipo e da ogni fonte a disposizione, purché aiuti allo scopo e alla fine con cartina alla mano, le località, i km, le distanze e così passo dopo passo inizia a delinearsi il viaggio. Proprio come uno scultore che con ogni colpo di cesello smussa, leviga e modella fino a far nascere la sua opera.
Forse così può anche sembrare fin troppo romanzata ma è bello sapere che dietro un viaggio ci possa essere qualcosa di romantico capace di regalare emozioni ancora prima di partire.
L’altro aspetto affascinante dell’aver creato un viaggio è poi quello di vedere trasformarsi in realtà tutto ciò che fino a quel momento era solo sulla carta, come un bozzetto che si trasforma in quadro. Ammirare con i propri occhi i paesaggi, i monumenti, i colori e farsi contaminare da odori e sapori che prima erano solo semplici testi, immagini e tanta immaginazione.
Questo provare nuove emozioni, sono la riprova che il viaggio è riuscito, perchè alla fine resterà in noi memoria dei luoghi visitati, delle sensazioni provate, ma anche delle persone incontrate e delle lingue spesso non capite ma che inconsciamente sono riuscite comunque a trasferire emozioni da trasformare in immagini che solo il tempo potrà sbiadire.
Questo è il nostro senso del viaggiare, un senso del tutto personale nel quale non tutti si ritroveranno ma che per noi è un po’ “essenza del vivere”.
Buon viaggio.