Viaggi · 07/07/2020

La Val Venegia e le Pale di San Martino

Rieccoci in strada e dopo aver fatto visita al Gran Paradiso (vedi qui l’articolo) questa volta torniamo sulle nostre amate Dolomiti, e più precisamente come recita il titolo, la Val Venegia. Ne eravamo praticamente all’uscuro di questa valle e solo grazie ad alcune foto pubblicate su Facebook da Davide Giovagnoli abbiamo scoperto questa zona e ne abbiamo fatto una meta per un week end.

Partenza in serata con destinazione Trento. Sosta per la cena e pernottamente direttamente in area di servizio prima di lasciare l’autostrada. La mattina seguente sveglia di buon ora, usciamo dalla A22 a Trento Nord ed imbocchiamo prima la SS12 e poi la SS612 fino a Molina per poi percorrere la SP232. All’altezza di Ziano di Fiemme prendiamo la SS48 in direzione di Predazzo per deviare poi sulla SS50 fino a Paneveggio. Pochi chilometri dopo sulla sinistra troviamo le indicazione per la Val Venegia che raggiungiamo dopo 3 km.

Ci sistemiamo nel primo parcheggio che incontriamo e giusto il tempo di prepararci, eccoci già in marcia lungo la sterrata che risale la valle.

Il tempo è instabile, sole ma anche nuvole minacciose, le previsioni indicano temporali ma solo nel tardo pomeriggio. Non ci scoraggiamo e proseguiamo il nostro percorso, raggiungendo prima la Malga Venegia e poi la Malga Venegiota dove volendo è possibile rifocillarsi. Noi proseguiamo lungo la strada sterrata che tornate dopo tornante sale di quota fino a raggiungere la Baita Segantini a 2200 metri. Inutile dire che lo sforzo è ripagato e lo spettacolo delle pale di San Martino che accompagnano l’intero percorso come si suol dire in questi casi, vale il prezzo del biglietto.

Dopo il pranzo, torniamo sui nostri passi con calma, molta calma, ci regaliamo anche una sosta relax sui verdi prati sotto le pale osservando il rincorrersi delle nuvole ed accompagnati dal suono dei campanacci delle numerose mucche al pascolo, prima di raggiungere il parcheggio.

Lasciamo la Val Venegia per raggiungere il passo Rolle dove decidiamo di pernottare. Non siamo gli unici ad avere questa idea, ma nel parcheggio il posto non manca. Ci piazziamo con vista Pale di San Martino di fronte a noi pronti ad immortalarle al tramonto, ma purtroppo quando meno te lo aspetti eccoci avvolti dalle nuvole e addio panorama.

Domenica mattina svegli sotto un cielo azzurro senza neppure l’ombra di una nuvola. Il tempo a nostra disposizione non è molto e quindi cartina alla mano decidiamo per una breve camminata vero i laghi del Colbricon ed il relativo rifugio.

Ci spostiamo dal parcheggio del passo a quello della malga Rolle, poco più sotto e li imbocchiamo il sentiero 348 che in poco meno di un ora ci porta fino al rifugio. Il percorso è semplice, forse troppo visto che mentre torniamo incrociamo un numero impressionante di turisti con l’obbiettivo comune di passare una giornata sulle sponde dei laghi del Colbricon.

Visitare un qualsiasi angolo di questa parte d’Italia è sempre una piacevole scoperta perché ogni volta sa regalare emozioni sempre diverse e ti costringe a dire che presto, molto presto, un giro su queste montagne lo si deve fare ancora e poi ancora senza mai stancarsi dello spettacolo naturale delle Dolomiti.