Viaggi · 30/09/2019

Week-end reale

Ancora in strada a macinare chilometri, ma del resto è il bello del viaggiare. Questo fine settimana abbiamo decido di decicarci un po’ al gusto e un po’ alla storia. Per chi si domandasse il perchè della definzione reale, è presto detto. Sabato al cospetto del Re dei vini o del vino dei Re, il Barolo e la domenica la visita ad una residenza reale, quella di Venaria.

L’idea di passare del tempo nella terra del Barolo, pur avendo già esplorato questa zona in un paio di occasioni, è nata dalla possibilità di vivere un’esperienza del gusto a diretto contatto con chi, tra tradizione e sapienza, produce uno dei più famosi vini rossi italiani, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo.

Ci siamo recati a La Morra, nel cuore delle Langhe presso la Cascina Ballarin, vinicoltori da 25 anni ed oggi anche agriturismo ed agricampeggio, quindi l’ideale per la nostra idea di viaggiare.

Una volta sul posto e sistemati, eccoci a tu per tu con chi, insieme al resto dei componenti della famiglia, quotidianamente lavora questa terra, dalle operazioni nei vigneti per la produzione di uva, alla vinificazione e dopo l’affinamento e il giusto tempo di maturazione, l’imbottigliamento e la vendita con il marchio Cascina Ballarin, una storia che parte da lontano, il 1928, dal bisnonno prima e dal nonno poi come ci racconta nella cantina attorniato dalle botti in rovere di slovenia dove il vino riposa fino a 18 mesi.

E’ un vero piacere ascoltare e conoscere tutti i tempi della produzione, dalla raccolta all’imbottigliamo, ma soprattutto imparare da quale uva, da quale zona, da quale terra ed esposizione cresce il grappolo che poi si trasforma in Barolo, Nebbiolo, Dolcetto o Barbera.

Dietro questa, che ritengo di poter definire, senzo ombra di dubbio, una vera e propria arte, si nascondono tradizioni e conoscenze tramandate da padre a figlio ma soprattutto l’amore per questa terra e questo lavoro.

La degustazione presso la Cascina contempla l’assaggio di diversi tipi di vino. Si è partiti con il Nascetta delle Langhe, un bianco di vecchia tradizione che nasce da un vitigno autoctono dell’Albese.

Abbiamo proseguito con i rossi, iniziando dal Dolcetto d’Alba Pilade DOC il cui nome è in ricordo del Sig. Pilade, vecchio proprietario di una particella di vigneto che oggi è di proprietà della famiglia Ballarin. Dal Dolcetto è la volta del Barbera, e più precisamente il Barbera d’Alba Giuli e Pilade che si differenziano per l’età delle viti da cui si produce l’uva, il primo 60 anni e l’altro 15, oltre ad una maturazione 18 e 6 mesi in botte di rovere.

Non può certo mancare un ottimo Nebbiolo DOC con il suo colore rosso rubino ed un profumo ricco e fruttato prima di preparare il palato per il Re dei vini, il Barolo.

La degustazione prevede tre tipologie, diverse per età del vigneto, terreno e maturazione, il Barolo Tre Ciabot DOCG, Bussia DOCG E Bricco Rocca DOCG. caratterizzati da un colore rosso rubino e da un profumo ricco.

Si è trattato di un crescendo di sensazioni, culminate con un fuori programma, ovvero l’opportunità di degusatre un Barolo Bricco Rocca Riserva, potente, avvolgente e vellutato nato da una accurata selezione di vigneti dai quali nasce questo vino dalle caratteristiche molto pregiate.

Che dire, senza fronzoli, così al naturale, ecco un percorso davvero piacevole per conoscere da vicino i vini di questa terra.

Il pomeriggio è stato dedicato proprio alla terra, con una passeggiata tra le vigne ancora in attesa della vendemmia.

Il fine settimana Reale, come già detto prosegue la domenica con il trasferimento a Venaria Reale per la visita alla Reggia ed ai suoi giardini.

Arriviamo verso le 11, l’attesa alla biglietteria è di circa 30 minuti, poi un pranzo veloce in uno dei locali lungo la via che da Piazza SS Annunziata porta all’ingresso della Reggia e poi via alla visita. Il percorso è ben strutturato anche se onestamente ci aspettavamo molto di più. Nonostante l’incredibile lavoro di recupero, gli interni sono risultati piuttosto spogli e la famosa galleria Grande rimane uno degli ambienti più importanti dell’intero complesso. Diverso discorso per i giardini della Reggia davvero ben curati e che sicuramente rappresentano un’attrattiva importante dell’intero complesso e che sicuramente in primavera sanno regalare il loro meglio.

Un week end poco impegnativo ma nello stesso tempo piacevole che ci ha fatto conoscere un altro aspetto di questo territorio che vi consigliamo di visitare dedicandone il giusto tempo. Se volete saperne di più potete rileggere il diario del precedende soggiorno nelle Langhe.