Da dicembre si può percorrere il passaggio segreto dei medici.
Dopo anni di chiusura e un ambizioso restauro, il 21 dicembre il Corridoio Vasariano di Firenze tornerà finalmente accessibile al pubblico. Questo straordinario passaggio sopraelevato, progettato nel 1565 da Giorgio Vasari per volere di Cosimo I de’ Medici, offrirà una rinnovata esperienza culturale e una connessione unica tra i luoghi simbolo del potere e dell’arte rinascimentale: Palazzo Vecchio, la Galleria degli Uffizi e palazzo Pitti.
L’accesso sarà regolato da un sistema di prenotazione obbligatoria e integrato in un biglietto combinato con le Gallerie degli Uffizi. Le visite, disponibili dal martedì alla domenica, saranno organizzate in piccoli gruppi di massimo 25 persone, accompagnati da guide esperte.
Il percorso, lungo circa 750 metri, attraversa i tetti di Firenze, regalando viste panoramiche sulla città e sul fiume Arno. Include tappe iconiche come il Ponte Vecchio, il quartiere di Oltrarno, e la Chiesa di Santa Felicita, terminando nel Giardino di Boboli.
Questo straordinario viaggio nel tempo permette di rivivere l’epoca in cui i Medici utilizzavano il corridoio per muoversi in sicurezza e discrezione sopra le affollate strade della città.
Costruito in pochi mesi, ispirandosi agli acquedotti romani, con una sequenza di archi e gallerie, che si adattano al paesaggio urbano e naturale circostante.
Una delle sezioni più celebri è quella che attraversa il Ponte Vecchio, dove Vasari ordinò di sostituire le botteghe dei macellai con quelle degli orefici, eliminando il problema dei cattivi odori e donando al ponte un aspetto più elegante.
Durante la seconda guerra mondiale, il Corridoio fu uno dei pochi edifici a essere risparmiato dai bombardamenti nazisti, in parte grazie al suo significato storico e artistico. In quell’occasione, divenne un rifugio per molte opere d’arte provenienti dagli Uffizi.
Nel XX secolo, il Corridoio venne utilizzato come spazio espositivo per una collezione unica di autoritratti di artisti, tra cui opere di Rembrandt, Velázquez, Rubens, e molti altri.
Nel 2016, il Corridoio fu chiuso al pubblico per urgenti interventi di restauro e messa in sicurezza, soprattutto per adeguarsi alle normative antisismiche e modernizzare la struttura. L’ultimo restauro importante risaliva agli anni ’90.
Il porgetto, finanziato con 10 milioni di euro, ha incluso il consolidamento strutturale, l’installazione di sistemi antisismici, l’ammodernamento degli impianti di climatizzazione e illuminazione, e il restauro di pavimenti e intonaci.
La riapertura rappresenta un passo fondamentale per la valorizzazione del patrimonio culturale fiorentino, ricreando una continuità storica tra i luoghi del potere politico e artistico rinascimentale. Un’occasione imperdibile per immergersi in quasi mezzo millennio di storia, arte e architettura.
Chiara Ripamonti