Anche se sono passati 30 anni da quel 26 dicembre del 1995 posso tranquillamente affermare che scoprire l’antico Egitto navigando sulle placide acque del fiume Nilo è sicuramente un’esperienza indimenticabile.
Abbiamo ricostruito quel viaggio cercando di ricordare tutti i luoghi protagonisti di quell’esplorazione anche grazie ad alcune immagini dell’epoca seppur sbiadite e con i segni del tempo ben visibili.
La crociera sul Nilo è sicuramente una combinazione tra esplorazione di antichi templi, tombe faraoniche e scenari mozzafiato in un percorso che va da Luxor e Assuan, attraversando paesaggi desertici, palmeti e villaggi tradizionali.
Partenza da Milano con il volo AZ2091 delle 17:000 e arrivo a Roma Fiumicino. Ripartenza da Roma con il volo MS2766 delle 20:20 per arrivare al Cairo alle 00:20
27 Dicembre
L’atterraggio al Cairo ci catapulta in un mondo completamente diverso, un caleidoscopio di colori, suoni e profumi esotici. L’aria è calda e secca, il traffico caotico e rumoroso, ma al tempo stesso affascinante. Il Cairo è una città di contrasti, dove antico e moderno si fondono in un connubio unico.
La nostra scoperta dell’Egitto è iniziata proprio da qui anche se si è trattato giusto di un assaggio. Mezza giornata dedicata alla visita del famoso bazar di Khan El Khalili il principale suq del quartiere islamico del Cairo, secondo per dimensioni solo al Bazar d’Istanbul.
Questo mercato antico, risalente al XIV secolo, è un’esplosione di colori, profumi e suoni. Le sue stradine, strette e affollate, pullulano di vita e di mercanzia di ogni genere.
Nel pomeriggio trasferimento a Luxor con un volo interno, dove ci aspettava la nostra motonave “Nile Jewel” che ci ha accompagnato lungo il fiume alla scoperta della storia di questo paese.




28 Dicembre
È stata la giornata di Luxor e soprattutto dei templi di Karnak e Luxor. Il Tempio di Karnak è uno dei più grandi e importanti complessi religiosi dell’antico Egitto, situato vicino alla moderna città di Luxor, nell’antica Tebe. Questo immenso complesso, che si estende per oltre 2 km², era il principale luogo di culto del dio Amon-Ra, considerato il re degli dei, il signore del cielo, della terra e dell’oltretomba. Il sito include anche templi dedicati a diversi altri dei e dee, tra cui Mut e Khonsu, che insieme ad Amon formano la Triade Tebana.

Il Tempio di Luxor, nell’omonima città, è l’altro sito archeologico assolutamente da visitare per approfondire al meglio la storia dell’Egitto. Situato all’interno di uno dei maggiori complessi templari di tutto il paese, il Tempio sorge sulle rovine dell’antica capitale del Regno, Tebe. A differenza del Tempio di Karnak, che era un centro dedicato principalmente al culto degli dèi, il Tempio di Luxor era strettamente legato al potere reale. Qui, i faraoni partecipavano a cerimonie religiose che confermavano la loro legittimità come sovrani divini
29 Dicembre
Prima di iniziare la nostra navigazione verso Esna, abbiamo dedicato una mezza giornata per visitare il Tempio di Deir El Bahari, scavato sulle pareti di uno scosceso precipizio sotto cui si estende la piana di Deir el-Bahari. Il Tempio di Hatshepsut è un monumento straordinario che lascia il visitatore a bocca aperta. Si tratta di un magnifico complesso funerario situato sulla riva occidentale del Nilo ed è famoso soprattutto per il Tempio funerario della regina Hatshepsut, una delle più importanti e potenti faraone dell’antico Egitto.
Prima di raggiungere il complesso sosta obbligata di fronte ai Colossi di Memnone, due statue monolitiche in pietra arenaria, alte circa 18 metri, che originariamente facevano parte dell’ingresso proprio del tempio. Le pietre utilizzate per scolpirle provengono da cave situate a El-Gabal el-Ahmar, vicino al Cairo, e furono trasportate fino a Tebe, a circa 675 km di distanza. A poca distanza da Luxor sempre lungo la sponda occidentale del Nilo troviamo anche la famosa valle dei Re e delle Regine. Sono due importanti necropoli reali che furono utilizzati per la sepoltura di faraoni, regine, membri della famiglia.

Tra le tombe più famose e visitate, c’è sicuramente quella di Tutankhamon, tra le più celebri della Valle e scoperta quasi intatta nel 1922 dall’archeologo britannico Howard Carter. Altre tombe notevoli e sicuramente da visitare quelle di faraoni come Ramesse VI e Seti I così come quella della regina Nefertari, moglie del faraone Ramesse II. È spesso considerata la più bella tomba d’Egitto grazie ai suoi affreschi straordinariamente ben conservati e ricchi di colori. Le pareti della tomba sono decorate con scene che raffigurano Nefertari mentre è guidata dalle divinità verso l’aldilà. I dettagli artistici e i vivaci colori rendono questa tomba uno dei capolavori dell’arte egizia.

30 dicembre
La nostra navigazione è proseguita a bordo della motonave “Nile Jewel” con destinazione Edfu dove era prevista una sosta per la visita del Tempio di Horus, il dio della vita, situato proprio nel centro della città di Edfu. Questo tempio è considerato tra i più suggestivi presenti sulle sponde del Nilo e grazie alla sua imponenza ed al suo stato di conservazione, dovuto al fatto che per secoli fu sepolto sotto la sabbia del deserto, ne fanno una tappa obbligatoria qualora stiate programmando una crociera sul Nilo.

31 dicembre
In attesa di brindare al nuovo anno il nostro tour è proseguito con la visita del Tempio di Sobek a Kom Ombo. Il Tempio di Kom Ombo è unico nel suo genere perché è un doppio tempio, dedicato contemporaneamente a Sobek e a Haroeris. La sua struttura è perfettamente simmetrica: con due ingressi, due cortili e due santuari principali. Ogni divinità ha la propria parte del tempio, con decorazioni e rilievi specifici.

Assuan è stata poi la meta della giornata odierna, con un fuori programma, la navigazione questa volta a bordo di una caratteristica feluca, la tradizionale imbarcazione a vela dalle dimensioni ridotte che scivola lenta sulle tranquille acque del Nilo. Durante l’escursione sosta e visita del Mausoleo dell’Aga Khan III (Sultano Muhammad Shah), che si trova proprio sulla riva del Nilo nella città egiziana di Assuan. La struttura semplice ma imponente con la sua grande cupola è situata in cima a una collina con vista sul sottostante fiume. L’edificio è costruito in granito rosa, con la tomba in marmo bianco di Carrara. Risaliti sulla nave ci siamo preparati per la serata di gala in costumi tipici per festeggiare al meglio l’arrivo del nuovo anno.

1 gennaio
Sono passate poche ora dallo scoccare della mezzanotte che ci siamo ritrovati di nuovo in viaggio, questa volta in pullman, verso uno dei siti più iconici del sud dell’Egitto, Abu Simbel. Noto per i suoi due enormi templi voluti dal faraone Ramses II nel XIII secolo a.C. e dedicati a se stesso e alla sua regina Nefertari. Uno degli aspetti straordinari di questo sito è la sua ricollocazione. Negli anni ’60, infatti, i templi furono smontati e ricollocati 65 metri più in alto per evitare che venissero sommersi dal Nilo dopo la costruzione della Diga di Assuan. Questo sforzo monumentale ha richiesto il taglio dei templi in migliaia di blocchi con la successiva ricomposizione, una realizzazione che rimane una pietra miliare nel campo della conservazione archeologica. Il Grande Tempio, quello dedicato a Ramses II, è famoso anche per le quattro colossali statue dello stesso Ramses che fiancheggiano l’ingresso, ciascuna alta circa 20 metri. Il piccolo tempio è invece dedicato alla regina Nefertari e alla dea Hathor, all’interno, è possibile ammirare le pareti decorate con scene che celebrano la bellezza di Nefertari e il legame della coppia. Abu Simbel resta una delle destinazioni turistiche più celebri dell’Egitto, un simbolo dell’arte, della religione e dell’abilità ingegneristica dell’antico Egitto.

Prima di lasciare Assuan e fare ritorno al Cairo abbiamo avuto il tempo di ammirare anche la Grande Diga sul Nilo, una delle più grandi al mondo che ha avuto un ruolo cruciale nella storia moderna dell’Egitto. La diga ha contribuito a gestire le inondazioni, a generare elettricità e ad espandere l’agricoltura. Le sue dimensioni sono davvero imponenti, una lunghezza di 3.6 chilometri, un’altezza di 111 metri e una base di circa un chilometro. Con la sua costruzione si è formato l’adiacente lago di Nasser, uno dei laghi artificiali più grandi al mondo, che si estende per circa 500 chilometri, con una parte che penetra anche in Sudan.

Ultima visita prima di trasferirci in aeroporto e fare rientro al Cairo è stata quella al Tempio di Philae, dedicato a Iside, divinità dell’amore. Anche questo tempio può essere annoverato tra i più belli e meglio conservati del paese e si trova in una piccola isola, accessibile solo in barca.

2 gennaio
Siamo tornati nella capitale egiziana, per dedicarci questa volta alla visita del Museo Egizio.
Il grande museo situato nel cuore del Cairo è uno dei musei più antichi e famosi dell’Egitto, con una vasta collezione di antichità egizie che risalgono a migliaia di anni fa. L’edificio è stato costruito alla fine del XIX secolo e ospitava oltre 120.000 pezzi che documentano la storia dell’antico Egitto, dai tempi preistorici fino all’era islamica. Fu inaugurato nel 1902 ed ospita una vasta collezione di reperti e oggetti d’arte, tra cui le meraviglie del tesoro di Tutankhamon, statue di faraoni, sarcofagi, mummie e manufatti provenienti da varie epoche della storia egizia. Questo museo avrebbe dovuto definitivamente chiudere al pubblico nel 2021 dopo l’apertura del nuovo grande Museo Egizio a Giza. A causa di notevoli ritardi però è ancora funzionate ed è previsto e potrebbe rimanere aperto come luogo di esposizione di alcuni dei tesori meno noti della collezione.
La Cittadella del Cairo è stata la tappa successiva, una storica fortezza situata su una collina nella parte orientale della città. Fu costruita dal sultano Salah al-Din (conosciuto in Occidente come Saladino) nel XII secolo per proteggere il Cairo dagli attacchi dei Crociati e per fungere da centro di comando militare e amministrativo dell’Egitto. La sua posizione strategica le permetteva di dominare il Nilo e di offrire una vista panoramica sulla città, facendo della Cittadella un simbolo del potere islamico in Egitto per secoli.
3 gennaio
È impensabile visitare l’Egitto senza ammirare da vicino due simboli che più di ogni altra cosa rappresentano il paese e la civiltà egiziana. Parlo naturalmente delle piramidi e della Sfinge.
Ma andiamo con ordine e partiamo dalla prima visita giornaliera, ovvero la città di Menfi. Si tratta di una delle più antiche e importanti città dell’antico Egitto. Fondata intorno al 3000 a.C. dal leggendario faraone Narmer (o Menes), che unificò l’Alto e il Basso Egitto. Menfi fu capitale e centro culturale, politico e religioso dell’Egitto per gran parte della sua storia. La Necropoli di Saqqara è stata la visita successiva, un sito archeologico di 9 chilometri quadrati di estensione e dista quasi 30 KM dal Cairo. Era la necropoli più importante di Menfi dalla prima dinastia fino all’epoca cristiana. Questo sito comprende una vasta gamma di tombe e mastabe e piramidi, tra cui quella più famosa la piramide di Djoser.

Quale miglior epilogo per questo viaggio se non quello di trovarsi al cospetto delle famose piramidi di Giza. Si tratta sicuramente dei monumenti più iconici e misteriosi dell’antico Egitto e furono costruite come tombe reali durante l’Antico Regno (circa 2580-2510 a.C.). Questo complesso monumentale include le tre grandi piramidi Cheope, Chefren e Micerino, oltre alla maestosa Sfinge.

La Grande Piramide, quella di Cheope è la più antica delle tre, alta originariamente circa 146 metri è composta da circa 2,3 milioni di blocchi di pietra ed è una delle Sette Meraviglie del Mondo Antico e l’unica a essere ancora esistente.

La Sfinge invece è una gigantesca statua con corpo di leone e testa umana, probabilmente modellata sul volto di Chefren stesso e considerata la più grande statua monolitica del mondo antico. La Sfinge rappresentava il guardiano simbolico dell’altopiano di Giza.
Con negli occhi ancora impressi i luoghi che raccontano la storia della grande civiltà egizia, ci siamo avviati verso l’aeroporto per fare ritorno in Italia. Da allora molte cose saranno cambiate, ma una certezza rimane: lo stupore senza tempo che quei luoghi sanno evocare in chi li ha visitati o li visiterà.