Atterraggio a Lanzarote
A volte capita di pianificare una vacanza senza entrare troppo nei dettagli, per adattarsi a varie situazioni e per soddisfare le esigenze di tutti. Così, ci si può ritrovare a partire senza aspettative precise, con l’intenzione di godere della compagnia e lasciarsi trasportare dall’atmosfera della destinazione scelta: Lanzarote.
Siamo partite da Bergamo martedì 18 giugno e, dopo un volo di ben 4 ore, siamo arrivate intorno alle 19:30 all’aeroporto dell’isola. La prima serata l’abbiamo dedicata all’organizzazione e alla sistemazione nella casa, seguita da una passeggiata tranquilla a Puerto del Carmen, la città dove alloggeremo per tutta la durata del soggiorno.
Trovare un alloggio a Lanzarote è piuttosto semplice, con prezzi molto competitivi. La scelta di Puerto del Carmen ci ha permesso di avere tutti i servizi a portata di mano e di trovarci in una posizione strategica per esplorare l’intera isola.
Il sud dell’isola
Il secondo giorno inizia con una breve passeggiata al cratere vulcanico Los Cuervos, un percorso circolare che permette di esplorare il cratere e di godere di una vista spettacolare sugli altri principali crateri dell’isola. Lanzarote, essendo interamente vulcanica, presenta un paesaggio dominato dal colore nero delle sue terre.
Durante il tragitto verso la nostra prima meta, ci si imbatte nei caratteristici vigneti di Lanzarote. Diversi da quelli europei, le vigne qui sono coltivate in conche che permettono alla terra di assorbire l’umidità notturna e di mantenere i nutrienti. Le pietre lungo i bordi proteggono le piante dal vento, una costante dell’isola.
Riprendiamo il viaggio in auto verso sud per godere di un po’ di mare e decidiamo di pranzare al sacco a Playa Papagayo, considerata una delle spiagge più belle di Lanzarote. Questa spiaggia è composta da tre calette, e optiamo per quella centrale, la più riparata dal vento, che ci regala un’acqua cristallina e un paesaggio incantevole. Il fondo marino può apparire scuro a causa dei ciottoli di sabbia vulcanica, ma non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Playa Papagayo, dopo una strada sterrata, offre un grande parcheggio e alcuni bar con vista sulla spiaggia dove poter sorseggiare qualcosa di fresco. Proseguiamo poi verso Playa Mujeres, una spiaggia vicina con un mare sempre meraviglioso ma una conformazione più ampia. Il sud dell’isola è ricco di calette e spiagge dove fare un tuffo e scattare qualche foto; la nostra ultima tappa in questa zona è Playa Blanca, una località vivace con negozi di souvenir, gelaterie e boutiques.
Concludiamo la giornata con una visita al Charco de los Clicos, noto come il lago verde. La sua colorazione potrebbe non essere particolarmente evidente a causa della luce del tramonto, ma il contrasto tra la scogliera, la spiaggia nera e il mare è notevole. Per il tramonto, ci spostiamo alle saline di Janubio, apprezzate per le loro sfumature di colore. Terminiamo la giornata gustando una deliziosa paella in una piccola località sulla strada del ritorno.
Costa orientale
La giornata è dedicata principalmente alla costa orientale dell’isola. Iniziamo visitando il celebre Giardino dei Cactus. Sebbene per alcuni possa sembrare un’attrazione troppo turistica, io l’ho trovato un ottimo posto per passeggiare, osservare le varie specie vegetali tipiche del territorio e immergersi nella natura dell’isola.
Dopo la visita al giardino, ci dirigiamo verso la Cueva de los Verdes, un tunnel sotterraneo formatosi a seguito di un’eruzione vulcanica, dovuta al raffreddamento superficiale della lava e al continuo movimento sotterraneo. La visita dura circa un’ora e la grotta è resa ancora più affascinante grazie all’uso di musica, luci e giochi d’acqua che ne esaltano la bellezza.
Di fronte alla Cueva de los Verdes si trova un’altra attrazione, Jameos del Agua, una grotta artificiale progettata dal famoso architetto dell’isola, César Manrique. Tuttavia, abbiamo deciso di non visitarla questa volta.
Per il pranzo ci fermiamo a Punta Mujeres e, seguendo il consiglio del proprietario di un locale, trascorriamo qualche ora alle piscine naturali di Punta Mujeres. Queste piscine, create da scogli che bloccano le onde, offrono un’acqua cristallina davvero incantevole.
Sulla via del ritorno, facciamo una sosta nella città stratificata, una serie di strutture costruite dalle eruzioni vulcaniche e utilizzate in passato per l’agricoltura e l’allevamento. Il paesaggio lunare è molto interessante e offre spunti per una passeggiata e alcune fotografie originali.
Concludiamo la giornata rientrando a casa per una cena tranquilla tra amiche.
Giornata nuvolosa sull’isola
Venerdì ci svegliamo con il vento e nuvoloni che non ci permettono di goderci il mare come avremmo sperato. Decidiamo di approfittare di questa giornata per esplorare alcune località interne dell’isola.
Iniziamo con una sosta a Teguisse, un piccolo borgo che, nonostante le dimensioni, ha un fascino particolare. Passeggiando tra le sue boutique uniche e ammirando il campanile che spicca con i suoi mattoni contro le mura bianche, troviamo alcuni acquisti interessanti.
Proseguiamo verso nord e ci fermiamo a Orzola, una cittadina nota principalmente per la partenza dei traghetti verso gli isolotti circostanti Lanzarote. Nonostante l’aspetto deserto del luogo, si rivela una buona tappa per il pranzo.
Essendo ormai a nord, continuiamo il nostro percorso verso il Mirador del Rio, il punto panoramico più famoso dell’isola. Questo edificio, progettato dal celebre architetto César Manrique, offre un’architettura affascinante e una vista spettacolare sulla scogliera sottostante e sull’isolotto di fronte, La Graciosa. Dopo aver sorseggiato un caffè ammirando il vasto panorama, ritorniamo in macchina per iniziare il nostro trekking pomeridiano.
L’isola offre numerosi trekking, ma abbiamo scelto di evitare i percorsi più turistici per esplorare sentieri più naturali e autentici. Arriviamo, non senza difficoltà e incertezze, all’inizio del sentiero della Caldera Blanca. Questo trekking, di facile percorrenza, porta a due crateri. Il primo, raggiungibile attraverso un sentiero di lava raffreddata, offre un paesaggio mozzafiato. Proseguendo, possiamo arrivare sulla cresta del secondo cratere, molto più ampio e alto, che merita sicuramente una visita. È possibile percorrere l’intero giro della cresta, ma il vento è estremamente forte, quindi è consigliabile essere ben preparati e attrezzati, oppure semplicemente affacciarsi per ammirare l’immensità della natura.
Tornati a casa, ci prepariamo per l’ultima sera e decidiamo di trascorrerla ad Arrecife, la capitale di Lanzarote. Questa località più grande offre una vivace zona portuale con numerosi locali, alcuni dei quali piuttosto turistici.
Una giornata autentica
Ci svegliamo consapevoli che è l’ultimo giorno per vivere appieno questa terra così variegata. Non potevamo partire senza provare il sport più popolare dell’isola: il surf.
Ci dirigiamo a Playa de Famara, una vasta spiaggia situata a nord, famosa per il suo forte vento costante, che crea le condizioni ideali per il surf e altre attività acquatiche. Abbiamo prenotato una lezione di due ore con una scuola di surf, scelta e organizzata il giorno precedente. Per chi è alle prime armi, due ore sono più che sufficienti, anche se tra la corrente, il vento, le onde e la muta bagnata, l’attività si rivela impegnativa ma estremamente entusiasmante.
Per chi non desidera cimentarsi nel surf o in altre attività simili, la spiaggia e le dune di sabbia offrono uno splendido scenario per una passeggiata, magari ammirando i surfisti più esperti che si lanciano tra le onde.
Nel pomeriggio, stanche ma soddisfatte, facciamo una pausa per pranzo e trascorriamo un po’ di tempo al mare tranquillo della capitale, che offre un’acqua piacevole e rilassante.
Prima di dirigersi verso l’aeroporto, facciamo un’ultima sosta a Las Grietas, un piccolo canyon creato dalla frattura della lava e dall’azione degli agenti atmosferici, che offre uno spettacolo naturale davvero affascinante.
Concludiamo la giornata lasciando la macchina all’aeroporto e imbarcandoci sul nostro volo di ritorno.
Quando non sai cosa stai cercando e trovi tutto,
non può che regalarti emozioni.
Ti senti formica e poi regina della terra.
Assapori cultura e ti perdi nella natura.
Fatti sorprendere.
Chiara Ripamonti