Per questo Natale la nostra meta è stata Cracovia. Come spesso mi capita, il tutto è nato in maniera un po’ casuale. Vagavamo tra gli scaffali della libreria Feltrinelli alla ricerca di alcuni libri, quando il mio interesse è stato attratto dalla sezione “turismo”
Mentre sfogliavo la guida Lonely Planet della Norvegia, che strano voi direte, ecco che mia fglia si avvicina con un guida tra le mani dicendomi: “Perchè non Cracovia?”
Seppur non molto convinto dell’idea mi sono ripromesso di approffondire la proposta e così ho fatto. Nei giorni successivi ho cercato in rete informazioni turistiche sulla città polacca e mi sono reso conto che forse era una buona meta per la breve vacanza natalizia e oltretutto, sia voli che alberghi, avevano costi decisamente più accessibili di altre città europee.
Ecco che in breve è nato un nuovo viaggio, 4 giorni a Cracovia.
Partenza da Orio al Serio il 26 dicembre con volo Ryanair delle ore 12:20 (ritardo escluso) ed arrivo a destinazione dopo circa un ora e 50 minuti di volo.
Trasferimento in taxi al nostro alloggio, un appartamento molto carino trovato su booking.com a soli 3 minuti dalla porta Florianska dalla quale si accede direttamente al centro storico della città.
Una volta sistemati, decidiamo per un primo assaggio della città e ci rendiamo conto di quanto presto tramonti il sole da queste parti. Alle quattro del pomeriggio è quasi buio. Raggiungiamo la piazza principale della città, piazza del mercato con la basilica di Santa Maria ed il mercato dei tessuti. Visto il periodo ecco che a popolare la piazza sono i classici mercatini natalizi con i prodotti dell’artigianato e le immancabili specialità gastronomiche. Il centro è particolarmente animato anche grazie alla presenza di numerosi locali e ristoranti. Dopo aver curiosato per le bancarelle decidiamo di visitare la basilica dedicata a Maria. Si tratta di una imponente chiesa seconda solo alla Cattedrale del Wawel. La caratteristica più evidente sono le due alte torri che la fiancheggiano, asimmetriche e con diverse altezze. L’interno presenta tre navate e numerose cappelle laterali per i fedeli e sicuramente una caratteristica che non vi sfuggirà alzando gli occhi al cielo sono le volte color turchese impreziosite da decorazioni dorate. Da notare anche l’altare maggiore, una pala composta da cinque pannelli in legno scolpiti, dipinti e dorati.
Tra una carrozza e l’altra, tutte rigorosamente bianche e con coppia di cavalli agghindati di tutto punto, proseguiamo la visita della piazza principale percorrendo la galleria del mercato del tessuto. La struttura in stile rinascimentale fu costruita dopo l’incendio del 1555 che distrusse quasi interamente la costruzione originaria. Inizialmente era adibita al commercio dei tessuti, mentre ora ospita al piano superiore la pinacoteca del museo nazionale mentre al piano terra, sotto i portici, potete trovare numerosi stand di vendita di articoli di artigianato e suovenir. Come prima cena in terra polacca alla fine optiamo per uno street food a base di carne allo spiedo con crauti e patate e volendo un assaggio di zuppa di gulasc.
27 dicembre
La giornata è dedicata alla scoperta della città o almeno della città vecchia e decidiamo di farlo seguendo il così detto percorso dei re e delle regine, ovvero il tragitto seguito durante le incoronizioni che si sviluppa attraverso la città vecchia alla quale accediamo ancora una volta dalla porta Floriana costruita intorno al 1300, la più importante via di ingresso ed unica sopravvissuta delle 8 originarie. Prima di arrivare alla porta, incontriamo il Barbacane, un bastione circolare dell’inizio del 500 per fornire ulteriore protezione all’ingresso della città.
Percorrendo la via Florianska raggiungiamo di nuovo la piazza principale dove volendo c’è la possibilità di una ulteriore visita alla basilica. Attraversando la piazza si raggiunge la torre del municipio, ciò che rimane di un imponente edificio smantellato nel 400 dagli austriaci. Si attraversa la piazza alle spalle del mercato dei tessuti e si raggiunge attraverso le vie del centro il Collegio Maius la prima sede universitaria e la più antica d’Europa. Entrate per una visita nel cortile in stile rigorosamente gotico ammirate lo splendido porticato e l’orologio cinquecentesco visibile al piano superiore.
Lasciato il collegio si prosegue per la duecentesca chiesa di San Francesco anch’essa in stile gotico prima di raggiungere la collina del Wawel per la tappa finale del percorso reale che si conclude proprio davanti al castello ed alla cattedrale.
Anche senza obbligatoriamente includere le visite a pagamento delle due strutture, non si può visitare Cracovia senza essere saliti su questa collina, antica sede della monarchia polacca.
Se avete tempo e voglia, dedicate del tempo per visitare le camere di stato e gli appartamenti reali del castello o per una visita dettagliata della cattedrale che è stata per secoli luogo di incoronazione dei monarchi, con tanto di salita al campanile. Se vi appassionano le leggende ci sarebbe anche la visita alla grotta del drago che, appunto secondo la leggenda, abitava questa collina.
Rientriamo verso il centro e decidiamo di fermarci da Batalon per il pranzo, una scelta casuale ma decisamente gradita e conti alla mano anche decisamente economica.
Vi consiglio un’ottima zuppa di gulash oppure un gulash su torta di patate.
Nel pomeriggio, scopriamo l’efficienza del servizio di Uber e ci trasferiamo nella parte sud della città per visitare la fabbrica di Schindler.
Una volta sul posto, i ricordi vanno subito al famoso film del ’93 diretto da Steven Spielberg ed interpretato da Liam Neeson. La vecchia fabbrica di stoviglie è ora un museo interattivo che si occupa non solo di quanto fatto da Oskar Schindler, ma abbraccia tutti gli aspetti dell’occupazione nazista in Polonia rendendo la visita per molti aspetti toccante, immaginando quello che è stato quel periodo di storia per migliaia di polacchi anche attraverso le testimonianze dei sopravvissuti
28 dicembre
Cielo nuvoloso ma temperatura accettabile. Raggiungiamo la stazione degli autobus per dirigerci ad Auschwitz. Se vorrete programmare questa visita vi consigliamo di fare i biglietti per l’autobus il giorno prima. Avendoci consigliato di raggiungere il sito di buon ora per evitare lunghe file, e necessitando circa un’ora e mezza di viaggio, scegliamo l’autobus in partenza alle ore 8:15.
All’ingresso del sito commemorativo la fila è accettabile e dovuta soprattutto ai controlli all’ingresso. Nonostante l’orario non sono più disponibili visite guidate in italiano, così optiamo per una visita individuale (gratuita) che effettuiamo con l’ausilio di un opuscolo acquistato presso il Book Shop, più che sufficiente ed esplicativo per accompagnarvi nella visita dei vari blocchi adibiti a testimonianza di ciò che avveniva ad Auschwitz in quel periodo. Esaurita la visita, con l’ausilio di una navetta ci trasferiamo nel vicino campo di Birkenau, il più vasto campo di sterminio voluto dai nazisti per quella che è stata tristemente definita “la soluzione finale della questione ebraica”.
Inutile aggiungere altre parole di fronte a ciò che questi due luoghi riescono a trasmettere ad ogni visitatore anche se, purtroppo questo pare oggi non essere più sufficiente e di fronte al riaffiorare di certe idee, al riaffermarsi, un po’ in tutta Europa, di una certa destra xenofoba ed antisemita, riecheggiano ancora più forti le parole di Primo Levi che dicevano: ” Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo”
29 dicembre
Come previsto, fuori nevica e quindi mettiamo in atto il programma previsto per questo quarto giorno, ovvero la visita alle miniere di sale di Wieliczka.
Si tratta di uno dei siti di interesse turistico che avvicina migliaia di visitatori ogni anno. Anche in questo caso utilizziamo il servizio di Uber e raggiungiamo la miniera. Le visite sono obbligatoriamente guidate come ad esempio quella in lingua italiana anche se gli orari disponibili sono solo due, alle 9:30 oppure alle 13:15. Noi abbiamo optato per il secondo raggiungendo con calma il sito e una volta fatti i biglietti (se riuscite fateli online così evitate la coda) abbiamo atteso il nostro turno, purtroppo sotto la neve. Di per sé la vista é interessante anche se i luoghi davvero meritevoli sono due o tre ed uno è sicuramente la cattedrale di sale che si trova a metà percorso. Il giro completo dura circa tre ore, forse fin troppo, per i miei gusti. Di sicuro questa miniera ha avuto a suo tempo un’importanza fondamentale per l’economia della città e dell’intera regione, visto che il sale estratto era definito “oro bianco”.
Rientrati in centro, raggiungiamo il nostro alloggio prima di dedicare un ultimo giro serale per le vie della città vecchia. Per la cena avremmo voluto provare Morskie Oko ma avremmo dovuto prenotare per tempo, quindi ci siamo affidati all’istinto scegliendo come alternativa Restauracja W Starej Kuchni con cucina tradizionale con i piatti tipici della tradizione polacca e ancora una volta un conto del tutto accessibile. Tra le specialità vi consiglio dei dumplings ripieni di carne o se preferite il classico gulash servito questa volta in una tazza di pane.
30 dicembre
Riconsegnate le chiavi rieccoci in auto con destinazione aeroporto per il rientro in Italia. È stata complessivamente una visita piacevole, in una città che sa regalare belle sensazioni e che mi sento di consigliarvi.