Viaggi · 07/10/2019

Ferrara città del Rinascimento

Se non avete mai visitato Ferrara, credo che una sosta nella città del Rinascimento sia assolutamente da mettere in agenda, non per niente Ferrara è stata inserita dall’UNESCO, nella lista dei siti patrimonio dell’Umanità prima nel 1995 per il suo centro storico e poi nel ’99 estendendo il riconoscimento al territorio del Delta del Po e alle delizie estensi. Arrivati in città, abbiamo trovato Ferrara particolarmente vivace questo fine settimana, per via dell’Internazionale a Ferarra, un weekend con i giornalisti di tutto il mondo tra incontri, dibattiti, laboratori e proiezioni nelle diverse zone del centro.

Iniziamo la nostra visita dal simbolo della città, il castello estense, uno dei rari esempi di castello con fossato con acqua ancora visibile in Italia.

Non staremo qui a raccontarvi tutta la storia di questa castello-fortezza ma vi invitiamo ad una visita al suo interno per scoprirne la sua evoluzione negli anni. Una volta all’interno potrete visitare le prigioni, le diverse sale affrescate e la mostra Dipingere gli affetti. un’esposizione di pittura sacra a Ferrara tra Cinque e Settecento. Con un supplemento al biglietto d’ingresso, potete anche decidere di salire i 120 gradini della torre dei Leoni da dove ammirare Ferrara dall’alto.

In biglietteria sono disponibili per i visitatori video guide del percorso museale che vi accompagna durante la visita per meglio comprendere la storia del castello e non solo. (ingresso euro 8,00 – videoguida euro 2,00)

Lasciato il castello percorriamo Corso Martiri della Libertà in direzione del Duomo, la cattedrale costruita a partire dal XII sec. è intitolata a San Giorgio Martire e rimane il principale luogo di culto della città. Purtroppo per lavori di restauro non è stato possibile visitarla al suo interno e neppure ammirare l’imponente facciata.

Passando sotto l’arco posto di fronte alla Cattedrale ci si ritrova in una bella piazzetta dominata dal Palazzo Municipale. Chiamato un tempo Palazzo Ducale, questo edificio è stato la residenza degli Estensi fino alla costruzione del vicino Castello. L’ingresso è ornato dall’imponente Scalone d’Onore


Dalla Torre dell’orologio, percorriamo Corso Porta Reno fino ad incrociare la famosa Via delle Volte, chiamata così per via degli archi e dei passaggi sospesi che la caratterizzano. Uno scorcio di Ferrara davvero unico che riporta il visitatore indietro nel tempo.

Tornando al Castello fermatevi ad ammirare la Rotonda Foschini ed alzate gli occhi al cielo. Personalmente le aspettative erano ben altre, ma comunque sia, una volta sul posto uno scatto non vi costa nulla.

A pochi passi dalla Rotonda e proprio di fronte all’ngresso del Castello imboccando Corso Ercole I d’Este, un’importante arteria rinascimentale di Ferrara che dal castello, raggiunge le mura della città fino alla Porta degli Angeli. Percorrendo questa strada incontriamo prima Palazzo Giulio d’Este e poi il famoso palazzo dei Diamanti. Il suo nome deriva dalle circa 8.500 bugne in marmo bianco e rosa a forma di diamante che ne ricoprono le due facciate: è stato progettato dall’architetto Biagio Rossetti per il fratello di Ercole I d’Este, Sigismondo. La leggenda narra che una delle bugne contenga un autentico diamante nascosto da Ercole I, appartenente alla sua corona: solo lui ed il capomastro ne conoscevano l’esatta collocazione. Il Duca, quindi, avrebbe fatto accecare e tagliare la lingua allo sfortunato capomastro, in modo da rendere la posizione del prezioso diamante segreta per sempre.

Per chiudere in bellezza non si può lasciare Ferarra senza aver provato uno dei piatti tipici che offre la cucina locale, come ad esempio, la salama da sugo, un insaccato di carne di maiale molto saporita; il pasticcio ferrarese, una crosta in pasta frolla che racchiude i maccheroni; i cappellacci di zucca altro piatto tipico della zona e come dolce tipico, il panpepato un impasto a base di cioccolato e frutta secca.