Viaggi · 03/04/2017

Week end a Napoli

Alla fine ci siamo andati, era una di quelle mete che mancavano dalla lista delle città italiane visitate.

Primo giorno

Raggiungiamo Napoli con Italo delle 8:30 da Milano Centrale. Viaggio tranquillo ed arrivo in orario a Napoli. Dalla stazione al B&B dove alloggeremo per due notti, ci andiamo a piedi. Il tragitto non è eccessivamente lungo, ma trovare dove fosse il nostro B&B è risultato un po’ più complicato, tanto che abbiamo dovuto richiedere l’aiuto della gente del posto. Lasciati i bagagli, espletate le formalità e raccolte le informazioni del gestore del B&B, iniziamo a prendere confidenza con la città.

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Ci troviamo nel centro storico di Napoli, percorriamo un pezzo di via Duomo e poi prendiamo via San Biagio dei Librai, ovvero il decumano inferiore ovvero, spaccanapoli, una delle arterie più importanti e famose del centro storico partenopeo. Vista l’ora sentiamo il desiderio di riempire lo stomaco e quindi facciamo subito una sosta all’Antica Pizzeria Capasso 1954. Ovviamente pizza per iniziare e rigorosamente margherita ma con mozzarella di bufala. Ottimo scelta direi. Dopo la sosta pranzo iniziamo a curiosare tra i vicoli come ad esempio l’imperdibile via San Gregorio Armeno, la famosa via dei presepi. Peccato però che essendo domenica i vari negozi sono quasi tutti chiusi tanto che preferiamo rimandare all’indomani una visita più approfondita. Proseguiamo lungo spaccanapoli tra babbà, sfogliatelle e cuoppi fritti fino a raggiungere il monastero di Santa Chiara dove avremmo voluto visitare il famoso chiostro. Anche qui, nulla di fatto,  la domenica la chiusura è alle 14:30. proseguiamo fino a piazza del Gesù Nuovo, visitiamo l’omonima chiesa fotografiamo l’obelisco dell’Immacolata e poi decidiamo di tornare sui nostri passi per raggiungere la cappella Sansevero per poter ammirare il Cristo Velato. Pare però che non sia proprio giornata ed infatti dobbiamo rinunciare anche a questa visita visto l’orario e la lunga coda in attesa di entrare.

Raggiungiamo quindi la frequentatissima Via Toledo per poi raggiungere la bella Piazza del Plebiscito attorno alla quale si affacciano tra gli edifici più importanti di Napoli come la Basilica di San Francesco di Paola, il Palazzo Reale, il Palazzo della Prefettura.

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Proseguiamo ancora fino a raggiungere Via Nazario Sauro,  di fronte a noi il golfo e sullo sfondo il Vesuvio. Percorriamo quindi tutto il lungomare fino al castel dell’Ovo dove rinunciamo alla visita, ma questa volta per scelta, e con calma torniamo sui nostri passi.

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Per cena scegliamo l’Osteria Toledo, ispirati dalla cucina napoletana casareccia dal 1951 entriamo in questo locale a pochi passi da via Toledo e circondati dai palazzi caratteristici dei quartieri spagnoli. La scelta ci sembra indovinata ed anche il rapporto qualità prezzo è molto buono.

Secondo giorno

Cielo nuvoloso, vento e qualche goccia di pioggia. Insomma speravamo qualcosa di meglio dal punto di vista metereologico. Per iniziare, colazione al Gran Caffe’ Ciorfito in via San Biagio dei Librai, anche perchè ogni nostro giro quotidiano parte immancabilmente dalla solita Spaccanapoli.

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Prima meta della giornata è il Cristo Velato. Raggiungiamo la cappella Sansevero prima dell’apertura e riusciamo ad entrare con il primo gruppo di visitatori. L’opera, realizzata nel 1753 da Giuseppe Sanmartino, è considerata uno dei maggiori capolavori scultorei mondiali ed una volta all’interno capirete il perchè. Non potete visitare Napoli senza aver dedicato un po’ del vostro tempo a questa visita.

La scoperta del capoluogo campano prosegue con la salita al Vomero e lo facciamo utilizzando la metropolitana, linea 1, dalla fermata Dante alla fermata Vanvitelli. Confidando nel vento che possa da un momento all’altro liberare il cielo saliamo fino al Castel sant’Elmo. Da qui la veduta sulla città è sconfinata e nello stesso tempo unica. Guardando Napoli dall’alto si capisce ancora di più perchè il decumano inferiore venga chiamato spaccanapoli.

NAPLES, ITALY – April 12, 2014: Panorama of Naples. Naples is the capital of the Italian region Campania and the third-largest municipality in Italy.

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Scendiamo verso il centro attraverso la Pedamentina, uno dei tanti tesori della città di Napoli. Si tratta di una tra le più suggestive scalinate di Napoli. Con i suoi 414 scalini, la Pedamentina collega la Certosa di San Martino al centro storico della città attraverso un percorso davvero pittoresco.

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Raggiunto di nuovo il centro gironzoliamo tra uno dei mercati rionali assaggiamo qualche specialità locale nelle varie botteghe del centro prima di mettere la gambe sotto il tavolo.
Nel pomeriggio, approfittando del tempo instabile decidiamo per la vista di Napoli Sotteranea. Il tour parte da Piazza San Gaetano e con l’aiuto di una guida si percorrerà un viaggio nella storia, dall’epoca greca a quella moderna, scendendo fino a 40 mt di profondità tra cunicoli e cisterne. A chiusura dell’escursione si potrà visitare anche i resti dell’antico Teatro greco-romano, accessibili da una proprietà privata.

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Vista la chiusura del giorno precedente e visto il miglioramento delle condizioni meteo, decidiamo anche per la vista al chiostro del Monastero di Santa Chiara. Il chiostro maiolicato o il chiostro delle Clarisse è uno tra le architetture più celebri e note della città, risalente al 1739, e sicuramente meritevole di una visita.

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Rimane il tempo per passeggiare di nuovo per via Toledo soffermarci per un aperitivo prima di scegliere la location della cena. Tra quelle consigliate ci sarebbe Trattoria da Nennella, dicono molto folcloristica, oppure la pizzeria da Attilio, famosa per la pizza fritta, ma alla fine ci lasciamo guidare dall’istinto e percorrendo i soliti vicoli dei quartieri spagnoli sbuchiamo in vico san Nicola alla Carità dove si trova la Vecchia Cantina. Se volete mangiare piatti della classica cucina partenopea e campana, prenotate un tavolo e buon appetito.

Terzo giorno

E’ l’ultima giornata in città ed iniziamo con la visita del Duomo e della relativa cappella di San Gennaro. Qui grazie alla disponibilità di un custode della cappella abbiamo avuto modo di conoscere meglio cosa significhi il santo patrono per i Napoletani.

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Lasciato il duomo entriamo nel quartiere sanità attratti da uno dei tanti mercati locali, da li attraverso la porta di San Gennaro torniamo verso il centro non prima di aver percorso tutta via San Gregorio Armeno ed ammirato tutta la produzione dei presepi napoletani.

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Il pranzo di giornata questa volta è per strada. Decidiamo infatti di provare il famoso cuoppo fritto e lo facciamo in una delle tante friggitorie che potete incontrare lungo spaccanapoli e non solo. Prima di recuperare i bagagli e dirigerci verso la stazione, rimane giusto il tempo per raggiungere il Castel Nuovo o Maschio Angioino, lo storico castello medievale e rinascimentale simbolo della città di Napoli, per qualche scatto fotografico e poi un ultimo sguardo del golfo con il Vesuvio a fare da cornice.

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Di sicuro c’è tanto altro da vedere a Napoli rispetto al nostro itinerario e due e tre giorni servono solo per una veloce conoscenza della città. Vorrà dire che ci saranno i presupposti per tornare nel capoluogo campano, che ci ha positivamente sorpreso alla faccia dei pregiudizi e dei luoghi comuni.